Il cardiologo: "Eriksen dubito possa mai più giocare in Italia"

Così Lucio Mos: "Con la legislazione attuale difficilmente potrà tornare in campo in Serie A. I protocolli sono rigidi, ma è l'Europa che deve adeguarsi"
Il cardiologo: "Eriksen dubito possa mai più giocare in Italia"© EPA

Com’è possibile che un calciatore sottoposto a innumerevoli controlli venga colpito da un arresto cardiaco? Ci sono cose che possono sfuggire persino ai controlli più accurati, anche perché le visite avvengono periodicamente, quindi un problema di questo tipo può insorgere tra un controllo e un altro". Lucio Mos, presidente della Società Italiana di Cardiologia dello Sport, ha parlato a Radio Punto Nuovo del futuro professionale di Christian Eriksen, il cui malore accusato durante Danimarca-Finlandia potrebbe precludergli per sempre la possibilità di tornare a calcare i campi di Serie A: "La regolamentazione italiana è la più severa del mondo ed è questo il motivo per cui il numero di morti improvvise durante l’attività fisica è più basso rispetto agli altri Stati. Il caso di Eriksen? Risulta che è stato defibrillato, quindi bisogna andare a capire le cause hanno provocato l’arresto cardiaco".

"Eriksen, Kjaer è stato prontissimo"

"Il mio punto di vista? Ha avuto un’aritmia, ma non posso sapere le motivazioni che l’hanno provocata. Può esserci stata una miocardite, ma si tratta solo di congetture. L’intervento di Kjær? È stato prontissimo nel mettere Eriksen in posizione laterale, in modo da tirargli fuori la lingua. Già 15 anni fa la nostra Società ha iniziato dei corsi di formazione, che, a mio avviso, andrebbero resi obbligatori a partire dalle scuole superiori. Eriksen tornerà a giocare? Con la legislazione italiana dubito che potrà scendere in campo in futuro in Italia. I protocolli attuali sono rigidi, quindi non proporremo alla FIGC alcuna modifica a quello attuale. Andrebbero cambiati quelli europei, che sono più larghi rispetto ai nostri”.

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