Gli aneddoti di Digne: "Ancelotti voleva venire alle nostre feste"

L'esterno francese racconta i suoi tecnici: "Con Luis Enrique facevamo solo 5-10 minuti di tattica. Spalletti può urlare e battersi la testa, ma poi passa"
Gli aneddoti di Digne: "Ancelotti voleva venire alle nostre feste"© Ansa

L'esterno sinistro francese Lucas Digne racconta i suoi allenatori, a cuore aperto, in una lunga chiacchierata con L'Equipe: "Il più esigente? Direi che è Luciano Spalletti - dice il 28enne calciatore dell'Everton e della nazionale francese, che ha conosciuto l'allenatore toscano nella Roma, nel 2015-16 - ha il rigore italiano. Facevamo un'ora e mezza di video prima delle partite e un'ora e mezza dopo. Per alcuni giocatori è pesante, ma io lo adoro. Per un difensore è davvero importante. Dopo un po' tutto diventa automatico in campo. Ti dici 'se non lo faccio, l'allenatore mi farà perdere i sensi domani con i video'". Digne, convocato tra i 26 della Francia per Euro 2020, non nasconde la grande stima per Carlo Ancelotti, suo allenatore negli ultimi due anni all'Everton: "E' il miglior stratega, analizza molto bene gli avversari, legge molto bene le partite. In ogni partita cerca di adattarsi ai giocatori a sua disposizione. Può variare il suo sistema con uno schiocco di dita. E soprattutto spiega molto bene ai giocatori cosa vuole. Il suo messaggio è trasmesso molto facilmente. Anche Luis Enrique a Barcellona era molto bravo in questo. Facevamo soltanto cinque o dieci minuti di tattica ed era quello che accadeva esattamente ogni fine settimana: era incredibile. Tutti erano ricettivi, le sue indicazioni erano molto chiare e precise. In allenamento saliva in alto, sulle impalcature, come nei cantieri. Osservava se le linee erano ben fatte, spiegava i movimenti che voleva. Le sessioni di allenamento venivano filmate. Anche Ancelotti lo faceva e rivedeva cinque minuti di allenamento, non di più. Con questo tipo di allenatori è ancora più facile fare il calciatore".

"Spalletti passionale, Ancelotti prendeva il caffè con noi"

Digne torna poi a parlare del futuro allenatore del Napoli: "Spalletti è passionale. Può battersi la testa, urlare contro tutti, fare grandi gesti a bordo campo perché un giocatore passa all'indietro invece che in avanti. Vive le cose a fondo, con passione. All'improvviso passa e i giocatori lo perdonano. Anche Ancelotti è passionale, ma è diverso, non ha lo stesso temperamento. Sicuramente Spalletti è più vicino a un Sampaoli". Del dialogo con i suoi tecnici racconta: "Ancelotti è un brav'uomo e sa trasmettere i suoi messaggi con ironia. Durante il Covid, ad esempio, non voleva che facessimo feste. Ci ha detto: 'Se avete intenzione di fare una festa, ragazzi, invitatemi così vi terrò d'occhio'. Al mattino Ancelotti amava prendere il caffè con noi. Parlava di tutto, di niente, di quello che era successo il giorno prima, della quotidianità, delle nostre famiglie. Quando è nata mia figlia durante il Covid, lui e il suo staff si sono presi molta cura di me, erano molto presenti".  

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