Terzino quasi certamente non lo schiererà, salvo emergenze come quella che d’altra parte si è trovato a fronteggiare lunedì sera Didier Deschamps. E probabilmente neppure come esterno a tutta fascia davanti a una difesa a tre, perché non dovrebbe essere quello l’assetto del reparto arretrato bianconero (ma mai dire mai). Però il fatto che Adrien Rabiot contro la Svizzera abbia giocato in entrambe queste posizioni e in entrambe sia stato uno dei migliori della Francia è una bella notizia per Massimiliano Allegri. E una bella conferma.
L’idea di base
Conferma perché il nuovo vecchio allenatore bianconero a Rabiot in posizione di esterno sta già pensando da quando ha iniziato a immaginare la sua sesta Juventus. Esterno di un centrocampo a quattro, nel 4-4-2 che rappresenterà (magari con piccole varianti legate agli interpreti) l’assetto difensivo base della squadra bianconera e potrebbe esserne l’abito standard. Soprattutto se Cristiano Ronaldo decidesse di restare: CR7 ha bisogno di un altro attaccante vicino, dunque di giocare in un reparto a due, e piazzare un trequartista alle loro spalle comporterebbe l’esclusione di Chiesa (tranne in un caso che vedremo dopo). Dall’incastro delle due esigenze nasce un 4-4-2 con il fuoriclasse portoghese e Morata o Dybala in avanti, l’azzurro e Rabiot sulle fasce e, nei piani bianconeri, Locatelli e uno tra Bentancur e Arthur in mezzo. Magari con Chiesa pronto a salire e Rabiot ad accentrarsi in fase di possesso. Un ruolo ibrido da mezzala-esterno che Rabiot aveva peraltro già svolto bene nella seconda parte della stagione di Sarri, quando aveva ereditato il doppio compito da Matuidi.
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