L'Italia e la possibilità dei rigori: resta il rebus, i 5 giocatori che potrebbero calciarli

Dopo averli sfiorati contro l’Austria gli Azzurri pronti in caso di epilogo dagli 11 metri: Jorginho una garanzia, Immobile e Berardi sostituiti negli ottavi
L'Italia e la possibilità dei rigori: resta il rebus, i 5 giocatori che potrebbero calciarli© Getty Images

L’eliminazione diretta resta sempre un azzardo, una sfida che tutti si augurano di chiudere nei tempi regolamentari per non sconfinare oltre, dove le certezze diminuiscono con il trascorrere del tempo. Dopo la fase a gironi, l’Italia si è subito immersa nel clima infuocato del dentro/fuori contro l’Austria che caparbiamente ha trascinato la partita fino ai supplementari. Poi Chiesa e Pessina, con i loro gol, hanno ribadito l’orgoglio e la determinazione di un gruppo che vuole fortemente tornare al Wembley Stadium per gli atti finali del torneo. Comunque nei giorni precedenti l’ottavo il ct Roberto Mancini e il suo staff avevano cominciato a selezionare i candidati per quella che viene definita la “lotteria” dei rigori, un epilogo che agli Europei i tifosi azzurri hanno già vissuto ben 5 volte, delle quali tre consecutive nelle ultime edizioni. E con esiti poco incoraggianti visto che abbiamo alzato bandiera bianca con Cecoslovacchia (1980), Spagna (2008) e Germania (2016), quest’ultima con i clamorosi errori di Zaza e Pellé. Due i sospiri di sollievo, tutti in questo millennio con Olanda (2000) e Inghilterra (2012). Un rapporto conflittuale con il dischetto che diventa idiosincrasia se si amplifica il discorso alla fase finale dei Mondiali.

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L'Italia e la possibiltà dei rigori

Restando all’Euro 2020, il ct azzurro al Centro Tecnico di Coverciano ha tenuto sotto pressione quelli che ha individuato come i più “freddi”, cioè Jorginho, che è il rigorista ufficiale con uno score in Nazionale di 5 su 5, Immobile, Acerbi, Bonucci e Berardi. Un quintetto considerato affidabile anche per l’abitudine dei due attaccanti a prendersi questa responsabilità in campionato, ma che però Mancini avrebbe dovuto correggere in corsa dopo le sostituzioni che hanno coinvolto proprio Immobile e Berardi. Appena entrati Belotti e Chiesa hanno confermato di essere “caldi” e chissà se il ct li avrebbe confermati anche in caso di finale thrilling dal dischetto.

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L’eliminazione diretta resta sempre un azzardo, una sfida che tutti si augurano di chiudere nei tempi regolamentari per non sconfinare oltre, dove le certezze diminuiscono con il trascorrere del tempo. Dopo la fase a gironi, l’Italia si è subito immersa nel clima infuocato del dentro/fuori contro l’Austria che caparbiamente ha trascinato la partita fino ai supplementari. Poi Chiesa e Pessina, con i loro gol, hanno ribadito l’orgoglio e la determinazione di un gruppo che vuole fortemente tornare al Wembley Stadium per gli atti finali del torneo. Comunque nei giorni precedenti l’ottavo il ct Roberto Mancini e il suo staff avevano cominciato a selezionare i candidati per quella che viene definita la “lotteria” dei rigori, un epilogo che agli Europei i tifosi azzurri hanno già vissuto ben 5 volte, delle quali tre consecutive nelle ultime edizioni. E con esiti poco incoraggianti visto che abbiamo alzato bandiera bianca con Cecoslovacchia (1980), Spagna (2008) e Germania (2016), quest’ultima con i clamorosi errori di Zaza e Pellé. Due i sospiri di sollievo, tutti in questo millennio con Olanda (2000) e Inghilterra (2012). Un rapporto conflittuale con il dischetto che diventa idiosincrasia se si amplifica il discorso alla fase finale dei Mondiali.

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