Italia-Inghilterra, le pagelle: Bonucci e Chiellini gladiatori

LONDRA - Ecco le pagelle degli Azzurri dopo il trionfo di Wembley contro l’Inghilterra.

Italia, le pagelle degli Azzurri

DONNARUMMA 10 Il tempo di riprendere confidenza con l'erba di Wembley che Shaw gli dà il benvenuto. Poi regola il traffico in area di rigore sui palloni alti. Stones lo stuzzica, lui però è pronto. Poi mette la firma sul titolo europeo confermandosi un muro, Sancho e Saka si sciolgono di fronte alla sua sagoma. Eroico.

DI LORENZO 7 Mount lo porta fuori zona e così lascia incustodita la fascia dove impera uno scatenato Shaw. Capisce che sarà una gara di sofferenza e si cala nella parte, soprattutto nel finale quando dalle sue parti si posiziona Sterling.

BONUCCI 8.5 Prezioso in almeno due occasioni, sempre su Sterling prima lanciato a rete e poi in una triangolazione veloce e insidiosa con Mount. In avvio di ripresa “frana” con mestiere su Sterling e poi si prende la licenza di andare a firmare il pari. Lascia a Chiellini il “lavoro sporco”, ma si conferma abile nel raddoppiare dove c'è più bisogno.

CHIELLINI 7.5 Kane lo porta in giro e lui non riesce a far valere né la grinta né tantomeno l'esperienza. Sicuramente si diverte in campo, forse più di prima, ma resta il fatto che ci sono momenti in cui si divertono anche gli avversari, esempio lo scattante Saka. Mette lo zampino nella mischia che propizia il gol di Bonucci e si esalta nel finale quando la gara si accende.

EMERSON 7 Parte in soggezione perché non riesce a leggere i movimenti di Trippier, poi si scioglie e si propone con maggiore intraprendenza in avanti. Nei supplementari va vicino per una manciata di centimetri all'assist della vita. Florenzi (13' sts) ng.

BARELLA 6 Rice lo sovrasta e lui non riesce a trovare la misura per aggirarlo. Cristante (9' st) 6.5 Fa fatica a interpretare il copione assegnatogli da Mancini in un centrocampo dove il gioco si è trasformato in corrida.

JORGINHO 7 Gela la piccola porzione azzurra dello stadio quando si accascia a terra tenendosi il ginocchio, torna in campo cercando di rianimare un gioco troppo prevedibile. La sua presenza si conferma fondamentale ed è grazie a lui se l'Italia torna in linea di galleggiamento. Mezzo punto in meno per il rigore sbagliato.

VERRATTI 7 Fa fatica a scivolare tra le maglie del centrocampo inglese, si riscatta nell'azione del gol partecipando alla mischia furibonda con un colpo di testa che Pickford devia sul palo. Locatelli (6' pts) 6.5 Intuisce che la partita si è fatta disordinata e non si tira indietro trovando subito la giusta sintonia.

CHIESA 7.5 Un avvio da incubo, Shaw fa quello che vuole con annesso il gol. Mancini lo richiama a sé con tono severo anche perché da quella parte l'Italia annaspa. Cerca di scuotersi con un paio di accelerazioni e deflagra nella ripresa quando la partita diventa frenetica. Bernardeschi (41' st) 7 Torna a fare il “falso nove” come nel test con San Marino, per pochi minuti però. Umile a mettersi a disposizione anche nel lavoro sporco, bravissimo a segnare il suo rigore.

IMMOBILE 6 Stones non gli lascia un millimetro di spazio e quel poco che resta non riesce a capitalizzarlo: una girata al volo rimpallata è l'unico lampo di un Europeo che dopo i due gol della fase a gironi, si è trasformato in una tormentata e infruttuosa ricerca del fiuto perduto. Berardi (10' st) 7 Pochi minuti per accendere la luce, ma non trova l'interruttore. Glaciale sul rigore.

INSIGNE 7 Stretto nella morsa tra Walker e Trippier, gli manca il respiro, eppure riesce a essere il più pericoloso attaccante di Mancini con due punizioni, alte, e altre tre conclusioni che offrono gloria anche a Pickford. Belotti (1' pts) 6 Un paio di sponde che aiutano la squadra a risalire il campo, la consueta generosità al servizio dei compagni. Dal dischetto però stavolta fallisce.

CT MANCINI 10 La sua Italia ha confermato non solo un'imbattibilità destinata a entrare nella leggenda del calcio, ma anche una mentalità granitica trovando la chiave per riuscire a domare qualsiasi avversario. Il titolo europeo è un giusto premio per un ct che ha riportato l'Italia dove merita di stare.