Costacurta: "Mancini? Bastò un caffè per capire che era il ct ideale"

Il percorso che portò alla sua investitura non fu affatto semplice, ma ecco come è nata l'Italia campione d'Europa
Costacurta: "Mancini? Bastò un caffè per capire che era il ct ideale"© Getty Images

TORINO - Adesso è facile. Adesso è facile sostenere che Roberto Mancini sia stato l’uomo giusto - di più: perfetto - a cui affidare la rinascita della Nazionale azzurra e, in definitiva, il ritorno all’onore del mondo del calcio italiana (quello della Nazionale, per i club si vedrà...). Adesso è facile, ma il percorso che portò alla sua investitura non fu affatto semplice e lineare per coloro che dovettero scegliere l’erede della gestione-Ventura. (…) Nel febbraio del 2018, mentre l’Italia affidata da interim a Gigi Di Biagio era protagonista di una cupa trasferta in Inghilterra, Costacurta era evidentemente alle prese con enormi pressioni, ma alla fine prevalse la sua linea anche grazie alla disponibilità di lasciare allo Zenit, club con cui era ancora sotto contratto, i 25 milioni che ancora gli aspettavano. Una scelta d’amore, senza retorica che non ha mai sbandierato, avvalorata dalla sincera emozione che evidenziò il giorno della presentazione da ct. Una vicenda che ieri, ospite del Museo del Calcio a cui ha donato la maglia azzurra numero 4 usata nel Mondiale Usa 94, Alessandro Costacurta ha ripercorso con dovizia di particolari: «Una scelta nata quasi per caso, nel febbraio 2018 - ha spiegato Costacurta - Roberto era a Roma con lo Zenit nel mio stesso albergo, davanti a un caffè ci mettemmo a parlare e subito capii che sarebbe stato il ct ideale, che ci avrebbe dato gioco e dimensione internazionale e ci avrebbe fatto uscire dal buio anche se non pensavo che ci sarebbe riuscito fino a questo punto (...) ». 

Così è nata l'Italia campione d'Europa

«Nella mia carriera ho avuto il Leonardo da Vinci degli allenatori, Arrigo Sacchi: ebbene, Mancini ha il suo stesso coraggio e lo ha dimostrato fin dal giorno del debutto in A. Roberto è un uomo coraggioso che racchiude in sé tantissimi valori. Basta vedere questa Italia diventata campione pur senza avere star assolute. (...) Noi abbiamo un Chiesa visionario che ha dimostrato di poter diventare una star - ribadisce Costacurta accanto alla teca che conserva la maglia dello juventino indossata contro il Belgio nell’avventura europea - Poi c’è Donnarumma, un vero fenomeno, e il triangolo Bonucci-Chiellini-Jorginho rivelatosi decisivo. (...) ». E proiettarsi già verso il Mondiale 2022 con concreti obiettivi di successo: «Questa Italia può regalare gioie per almeno altri 10 anni, dietro a 4-5 elementi non più giovani c’è tanto materiale e Mancini sa come attingerci, conosce alla perfezione tutti i giocatori delle selezioni giovanili, pure durante quella chiacchierata di tre anni fa si mise a parlarmi dei giocatori che avrebbero potuto essere fondamentali per rilanciare la Nazionale, ecco perché da subito non ebbi alcun dubbio che sarebbe stato il ct giusto».

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