Luis Enrique difende Morata: "Segnare è responsabilità di tutti"

Il ct della Spagna: "Ho sentito anche applausi, non solo fischi". E l'attaccante della Juve: "Voglio vincere Euro2020"
Luis Enrique difende Morata: "Segnare è responsabilità di tutti"

"Pensiamo di poter fare qualcosa di grande ed è per questo che è meglio leggere ed ascoltare poco e lavorare tanto. Alla fine si gioca così velocemente che non hai tempo per pensare. Per me non è un errore gravissimo. Chi gioca a calcio sa che il portiere esce velocissimo e che bisogna adeguarsi. Io cerco sempre di dare il duecento percento quando indosso la maglia della nazionale". Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Spagna-Polonia, sfida valida per il secondo turno del girone E di Euro2020, l'attaccante della Juventus Alvaro Morata dice la sua in merito ai fischi ricevuti durante il match pareggiato a reti bianche con la Svezia: "Parlo molto con Joaquín (lo psicologo delle Furie Rosse, ndr), parlo di tutto... so che è a mia disposizione e di tutti i miei compagni. Sto bene, ho avuto una lunga carriera per preoccuparmi di quello che la gente pensa di me. Mi preoccupo di più di quello che pensano i miei colleghi".

"Vorrei le qualità di Lewandowski, ma sono solo Morata"

"La cosa più importante che ho fatto in questi giorni è stata guardare i documenti di una casa che vado a comprare. E giocare sulla Play Station. Non lo so, tutte le cose sono importanti per me. Mi piace il calcio e quindi mi piace Lewandowski, è uno dei migliori attaccanti della storia. Gli ho chiesto la maglia tante volte. Vorrei avere tante sue qualità, ma non le ho. Sono Morata. È un fenomeno e gli auguro ogni soddisfazione. È facile andare d'accordo con Gerard Moreno. Possiamo giocare tutti con tutti. Tutti noi che siamo qui siamo grandi giocatori e anche il rapporto personale che abbiamo tutti, raramente l'ho visto in una squadra. Io devo pensare a segnare, lavorare come ho fatto questa settimana e aiutare la Spagna a vincere l'Europeo. Ma stiamo andando per gradi, dobbiamo pensare alla Polonia, giocare una grande partita e vincere. Sono qui e darò il massimo domani".

Luis Enrique difende Morata: "Non segnano solo gli attaccanti"

"Mi concentro di più sugli applausi, i tifosi a Siviglia sono calorosi. Ed essendo spagnolo non capisco i fischi. Siamo una squadra prettamente offensiva e la responsabilità del gol non è solo di un singolo giocatore. Per quanto riguarda il gol, abbiamo convocato i quattro spagnoli con più gol: Morata, Gerard, Ferran e Oyarzabal. Tutti possono giocare. Il lavoro di Morata è molto buono. Il linguaggio non verbale è molto buono. Lo vedo perfetto. Ogni settimana con Álvaro gli insegniamo cose, ma questa settimana non è servito. Conservo i dettagli in allenamento e il sorriso che ha al lavoro, l'atteggiamento... Abbiamo la massima fiducia in Morata. Sono felicissimo anche di Gerard, ovviamente, per questo l'abbiamo chiamato. Gli allenatori hanno informazioni che il giornalista e i tifosi non hanno. Ho detto ad Álvaro di avere fiducia, sì, ma perché fa tante cose importanti per la squadra. Io no regalo niente a nessuno. Con 41 partite giocate, c'è solo un giocatore che ha segnato più gol di Morata: Villa. Raúl e Torres, solo per citarne alcuni emblematici, non hanno segnato così tanti gol. E nel resto delle squadre, solo un giocatore ha più gol di Morata nelle prime 40 partite: un certo Harry Kane. Né Mbappé, né Lewandowski, né Lukaku… Lewandowski? L'arma migliore per contrastare un giocatore di quel livello è che riceva palla il meno possibile. Bisogna difenderli con l'aiuto quando ricevono palla".

Luis Enrique su Busquets e Sergio Ramos

"In linea di massima il manto dovrebbe essere migliore. Apprezziamo lo sforzo che hanno fatto e non sarà una scusa. Non è il massimo, ma lo accettiamo di buon grado. Vogliamo ripetere meccanismi di funzionamento e occupare gli spazi. Il miglioramento sarà nell'essere più precisi negli ultimi metri. Il ritorno di Busquets? È un rinforzo molto importante per tutti, perché ha una rilevanza importante anche in campo ed è il capitano. Si è allenato da solo in casa, ma il GPS che ha portato mostra che è in perfette condizioni. Lo farò valutare con il mio staff se lo è. Lo includiamo nella lista. Ma la cosa buona è che è tornato. Non faremo ipotesi, ma vogliamo davvero dare gioia ai tifosi e a noi stessi. Sergio Ramos? Non rispondo perché non è il mio ruolo. Purtroppo i giocatori invecchiano, ma ringrazio Sergio per il rapporto che ho con lui. Ma alla vigilia di una partita come quella che abbiamo mi concentro sulla nazionale”.

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