Chiesa trascina l’Italia, primo passo compiuto: 5-2 contro la Macedonia

Doppietta show dell’esterno Juve: in gol anche Darmian, Raspadori e El Shaarawy. Jorginho sbaglia un rigore, lunedì la sfida decisiva con l’Ucraina
Chiesa trascina l’Italia, primo passo compiuto: 5-2 contro la Macedonia© LAPRESSE

ROMA - Con qualche sofferenza di troppo nella ripresa, dopo un primo tempo dominato e chiuso avanti di tre reti - una di Darmian e due, splendide di Chiesa - e con l'ennesimo rigore sbagliato in Nazionale da Jorginho, l'Italia fa il proprio dovere. La Macedonia del Nord reagisce con la doppietta di Atanov, poi Raspadori chiude la partita ed El Shaarawy fissa il punteggio sul definitivo 5-2. Agli Azzurri di Luciano Spalletti, ora, ai fini della qualificazione a Euro2024, basterà un pareggio contro l'Ucraina, lunedì prossimo a Leverkusen. 

Darmian e doppio Chiesa, Italia sul 3-0 al 45'

L'Italia parte bene, con Chiesa protagonista al 2' con un'accelerazione improvvisa, fermata da un duro intervento di Dimoski che lo lascia claudicante per alcuni minuti, poi, dopo un pregevole recupero di Berardi su Elmas, con un destro a giro che non impensierisce Dimitrievski (6'). Gli Azzurri cercano di imporre ritmo e gioco, Barella e Jorginho dialogano, poi l'italo-brasiliano verticalizza per Raspadori, che supera il portiere avversario con un delizioso scavino: è il 13', ma il lieve fuorigioco del falso nueve di proprietà del Napoli vanifica il vantaggio. Al 16' ancora Jorginho, Chiesa scambia con Bonaventura e calcia in porta, Dimitrievski respinge, ma una carambola regala un corner alla nostra Nazionale. Sul seguente tiro dalla bandierina, Raspadori scodella sul secondo palo, Gatti non ci arriva, Darmian sì e, di testa, firma il meritato 1-0. L'Italia non allenta la pressione e al 22' Chiesa manda ancora in porta Raspadori ma, forse in fuorigioco, l'ex Sassuolo scivola mentre tenta un diagonale. Ancora Chiesa al 24', ma non inquadra lo specchio, e al 30', murato in extremis: in mezzo un nuovo intervento al limite di Dimoski, stavolta su Dimarco e non sanzionato dall'arbitro, manda Spalletti su tutte le furie. Situazione analoga, la terza, al 34', sulla caviglia di Chiesa, che chiede invano al direttore di gara un giallo che continua a non arrivare. Una manciata di secondi più tardi, l'esterno offensivo della Juve innesca Darmian, cross in mezzo e Dimarco cerca la volée, ma colpisce malissimo. Il raddoppio sembra nell'aria e sull'ennesimo calcio d'angolo, Gatti colpisce di testa e Serafimov è autore di un netto fallo di mano. È il minuto 40 e Jorginho, dal dischetto, sfida i fantasmi del passato: rincorsa, saltello... e parata di Dimitrievski. Per lui, si tratta del quarto rigore consecutivo sbagliato con la maglia azzurra, dopo quello in finale agli Europei contro l'Inghilterra e i due con la Svizzera, che ci costarono la qualificazione al Mondiale. Neanche il tempo di disperarsi, però, che il regista dell'Arsenal cerca la percussione, palla a Barella, tacco e rasoiata di Chiesa: al 41' l'Italia raddoppia. Ma non finisce qui perché, al terzo minuto di recupero, il figlio d'arte scuola Fiorentina cerca il palo lontano e, complice una deviazione, trova la doppietta che ci manda al riposa sul triplo vantaggio.

Doppietta di Atanasov, poi Raspadori: 4-2 Italia

Chiesa si mette in luce anche in avvio di ripresa, servendo Raspadori, il cui tiro viene parato da un attento Dimitrievski (46'). Come un fulmine a ciel sereno, al 52' la Macedonia del Nord riapre la partita: cross dalla sinistra di Alioski e Atanasov, tutto solo sul filo del fuorigioco, anticipa Donnarumma. Tre interisti cercano il poker immediato, ma né Barella al 53', né Darmian (in fuorigioco) al 55', né Dimarco al 57' riescono nell'intento. Due minuti dopo l'ora di gioco, Spalletti opera un triplo cambio in vista della decisiva - ai fini della qualificazione a Euro2024 - sfida di Leverkusen con l'Ucraina: fuori Chiesa, Jorginho e Bonaventura, dentro Zaniolo (accolto dai fischi dell'Olimpico), Cristante e Frattesi. Complice la girandola dei cambi, e il normale riassestamento degli schieramenti, il cronometro scorre in fretta fino al 71', quando Zaniolo - di lì a poco ammonito per un fallo ingenuo, che lo manda in diffida - scappa via sull'out sinistro e mette una palla d'oro sul secondo palo, su cui Berardi arriva in leggero ritardo. Il minuto seguente esce l'esterno del Napoli Elmas, stasera piuttosto in ombra, ma al 74' sale in cattedra ancora Atanasov che, dopo lo slalom di Bardhi, elude il pressing di Frattesi e scarica in porta: la deviazione di Acerbi taglia fuori Donnarumma e la Macedonia accorcia sul 3-2. Il commissario tecnico corre ai ripari e richiama accanto a sé Berardi e getta nella mischia El Shaarawy, che si prende la corsia mancina, dirottando Zaniolo a destra. Nel momento peggiore, la perla di Raspadori - all'81' - rimette gli avversari a distanza di sicurezza, per liberare e la scatenata esultanza con l'aeroplanino nello stadio che fu del suo 'legittimo proprietario', Vincenzo Montella, manda in visibilio il pubblico presente sugli spalti. Al 90' il ct, suo ex allenatore al Napoli, concede a 'Jack' la standing ovation, inserendo al suo posto Scamacca, che ha subito l'occasione per il pokerissimo, ma il bomber dell'Atalanta, scuola Roma e Lazio, cerca un pallonetto che si spegne sul fondo. Il quinto gol di questo match colmo di emozioni lo sigla invece El Shaarawy al 93' con un preciso piattone mancino.

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