Chiesa in sospeso, Soulé in vetrina. Juve, c’è un nuovo nome mercato

L’azzurro tra questione rinnovo e il Napoli in pressing. L’estate calda dell’argentino, tra i Giochi e la Premier

TORINO - Se per Thiago Motta i punti cardine della nuova Juventus devono essere Vlahovic e Bremer, per la Juventus nel presente, proiettato al futuro, c’è Kenan Yildiz. Ora il gioiellino bianconero è a Istanbul, focalizzato solamente sulle ambizioni della Turchia in Europa con la Nazionale guidata dal ct italiano Montella. L’Europeo dei grandi, in Germania, lì dove Kenan è nato 19 anni fa, è la ciliegina sulla torta di una stagione di maturazione, ancorché non ancora definitiva: la dirigenza bianconera è convinta che Yildiz possa andare ancora oltre, diventando un simbolo di juventinità tanto da meritarsi non solo un ulteriore rinnovo, ma pure la esaltante quanto pesante maglia con il numero 10 sulla schiena.

Yildiz, prima l'Europeo e poi la Juve con Thiago Motta

Una investitura sul campo che, a parole, è arrivata anche da chi ha scritto la storia di questa squadra con quella maglia e quel numero: Del Piero, certo, dal quale Kenan ha preso ispirazione anche per l’esultanza diventata in breve tempo un tratto distintivo. Yildiz spera di sfoggiare la linguaccia più volte all’Europeo con la sua Turchia, per poi immergersi nuovamente nell’atmosfera bianconera con una nuova guida tecnica e rinnovate speranze. Anche perché Thiago Motta, in pieno stile blaugrana del Barcellona, ama poter valorizzare i calciatori prodotti in casa attraverso la cantera, trasmettendo senso di appartenenza e ponendo le basi per un sistema che nella Juventus, sfruttando il lavoro tra settore giovanile e Next Gen, può diventare un progetto vincente a medio-lungo termine. E un talento come Yildiz può essere gratificato da un gioco più propositivo.

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Soulé tra Olimpiadi e mercato

I canterani sono nei piani della Juve che verrà, ma qualcuno potrebbe servire per fare cassa. Dipenderà dalle offerte, ma tutte le strade portano a Matias Soulé, che tra i giovani della Serie A, nonostante la retrocessione finale del Frosinone, è stato eletto miglior Under 23 dalla Lega Calcio. Nell’ambiente juventino, specialmente nei tifosi, c’è la ferma convinzione che l’argentino possa diventare un valore aggiunto a Torino, specialmente sotto la guida tecnica di Thiago Motta e che dunque sia anche alquanto superfluo andare a spendere soldi per cercare qualità in attacco quando si ha già in casa il materiale tecnico necessario. E non è nemmeno da escludere che poi le cose possano realmente andare così: Soulé sarà impegnato ai Giochi Olimpici di Parigi con l’Argentina e poi raggiungerà i compagni in bianconero, a meno che prima non succeda qualcosa. Ma per pensare a una cessione dovrebbe arrivare sul tavolo del dt Giuntoli un’offerta da almeno 40 milioni, se non qualcosina in più: l’Arabia aveva bussato, ma non è nei programmi di Matias, mentre più interessante potrebbe essere la strada della Premier.

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La situazione Chiesa e il nuovo nome

Chi potrebbe anche finire sul mercato è Federico Chiesa. L’azzurro in realtà non è così orientato all’addio, ma la situazione contrattuale ancora in bilico, con scadenza nel 2025, porta la società a riflessioni: al netto dell’incontro tra Giuntoli e Ramadani per trovare quantomeno una soluzione ponte fino al 2026, le possibilità che Chiesa diventi uno dei profili più ricercati in estate esistono e sembrano in crescita, con il Napoli pronto a valutare ogni strada possibile per un giocatore che piace tantissimo ad Antonio Conte. Dall’altra parte, in un ruolo diverso, non è un mistero che Giuntoli abbia grande stima nei confronti di Di Lorenzo. Un profilo, da esterno offensivo, seguito anche dalla Juventus è Zhegrova, che ha annunciato l’addio al Lille per calcare palcoscenici più prestigiosi: "Penso di aver dato il massimo al Lille e che sia arrivato il momento di trasferirmi in un club più grande". In vantaggio c’è la Roma, con il Napoli sullo sfondo e i bianconeri comunque vigili.

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TORINO - Se per Thiago Motta i punti cardine della nuova Juventus devono essere Vlahovic e Bremer, per la Juventus nel presente, proiettato al futuro, c’è Kenan Yildiz. Ora il gioiellino bianconero è a Istanbul, focalizzato solamente sulle ambizioni della Turchia in Europa con la Nazionale guidata dal ct italiano Montella. L’Europeo dei grandi, in Germania, lì dove Kenan è nato 19 anni fa, è la ciliegina sulla torta di una stagione di maturazione, ancorché non ancora definitiva: la dirigenza bianconera è convinta che Yildiz possa andare ancora oltre, diventando un simbolo di juventinità tanto da meritarsi non solo un ulteriore rinnovo, ma pure la esaltante quanto pesante maglia con il numero 10 sulla schiena.

Yildiz, prima l'Europeo e poi la Juve con Thiago Motta

Una investitura sul campo che, a parole, è arrivata anche da chi ha scritto la storia di questa squadra con quella maglia e quel numero: Del Piero, certo, dal quale Kenan ha preso ispirazione anche per l’esultanza diventata in breve tempo un tratto distintivo. Yildiz spera di sfoggiare la linguaccia più volte all’Europeo con la sua Turchia, per poi immergersi nuovamente nell’atmosfera bianconera con una nuova guida tecnica e rinnovate speranze. Anche perché Thiago Motta, in pieno stile blaugrana del Barcellona, ama poter valorizzare i calciatori prodotti in casa attraverso la cantera, trasmettendo senso di appartenenza e ponendo le basi per un sistema che nella Juventus, sfruttando il lavoro tra settore giovanile e Next Gen, può diventare un progetto vincente a medio-lungo termine. E un talento come Yildiz può essere gratificato da un gioco più propositivo.

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