TORINO - In principio fu Massimiliano Allegri. In realtà poco più di un semplice accostamento di mercato tra l’allora tecnico bianconero e la Saudi League a caccia di volti iperpopolari del calcio, in grado di far salire l’appeal del loro campionato allestito proprio per contribuire a ripulire l’immagine mediatica del Paese agli occhi occidentali. Correva l’estate del 2023, quella che avrebbe portato la Juventus a vincere poi nell’ultima stagione la Coppa Italia e tornare in Champions League grazie al terzo posto. Obiettivi che non hanno comunque portato alla conferma del tecnico livornese, sollevato dall’incarico nel finale si stagione soprattutto per le intemperanze in campo nella finale di Coppa Italia contro l’arbitro e gli stessi dirigenti bianconeri durante i festeggiamenti, quando vennero allontanati platealmente da Max (si trattava dell’amministratore delegato Scanavino e del direttore tecnico Giuntoli).