Pagina 3 | Broja, tutto sull'ariete che piace alla Juve: perché può fare al caso di Motta

Attaccante fisico e potente al quale l'Italia dovrà fare attenzione perché ha tantissima voglia di riscatto dopo una stagione difficile. Stiamo parlando proprio di Armando Broja, classe 2001, di proprietà del Chelsea e nazionale albanese. Sylvinho l'ha convocato nonostante lo scetticismo generale visto il suo recente infortunio e i soli due gol nel campionato appena concluso, giocato a metà tra i blues e il Fulham. Il ct, però, non ha voluto ascoltare le voci esterne e l'ha convocato per Euro 2024 in Germania, consapevole delle qualità del suo centravanti e di quanto può essere utile per la squadra. Prima degli Europei ha segnato contro il Liechtenstein e contro gli azzurri vuole provare a ripetersi e regalare una grande gioia ai 50 mila tifosi albanesi circa presenti a Dortmund. 

Broja, l'Inghilterra e la chiamata del Tottenham

Broja è nato in Inghilterra da genitori albanesi, possiede la doppia cittadinanza ma ha scelto di giocare per l'Albania. Da almeno quattro anni è entrato a far parte in pianta stabile della nazionale maggiore. Ma facciamo un passo indietro e andiamo agli inizi perché i primi calci ha iniziato a tirarli al Burnham Juniors, una delle squadre giovanili vicino a casa, ma il suo talento e la sua propensione offensiva lo hanno messo sotto i riflettori, soprattutto quelli del Tottenham. È stato selezionato a un torneo giovanile da uno scout degli Spurs, accorso per seguire un altro giocatore, ma come in tutte le belle storie c'è anche quel 'al posto giusto nel momento giusto'.

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Broja, il Chelsea e l'infortunio

Broja in quel torneo ha vinto il trofeo come miglior giocatore e capocannoniere, segnale importante del suo fiuto del gol sin da giovanissimo. Al Tottenham ha fatto un solo allenamento e poi ha firmato il contratto entrando nel settore giovanile del club di Londra. Da qui poi è arrivato il passaggio alla squadra rivale, il Chelsea. In un match in cui ha giocato proprio contro i blues. In quella occasione è entrato dalla panchina e ha segnato un gol e un assist pareggiando contro la prima squadra, poi il match con la squadra B e le 7 reti segnate. A quel punto gli scout della formazione londinese sono andati da lui e l'hanno prelevato portandolo qualche chilometro più in là, sempre a Londra. 

Nel suo percorso sin qui ha vissuto stagioni importanti tra presenze e gol: Vitesse, Southampton e poi il sogno di restare al Chelsea e di giocare la Premier con i blues. Un sogno a occhi aperti per lui che ha sempre voluto indossare quella maglia e con Tuchel che gli ha voluto dar fiducia. Ma, proprio sul più bello, quando ha iniziato a giocare con continuità ha subito la rottura del legamento crociato. Un lunghissimo stop e un rientro non semplice soprattutto per chi come lui ha una stazza importante.

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Broja, la Juve e il Milan

Nonostante questo, però, è riuscito a guadagnarsi la chiamata di Sylvinho e chissà che l'Europeo non possa essere la fase di un nuovo rilancio per lui. Gli osservatori sulle tribune non mancheranno e con qualche tinta bianconera qua e là, perché la Juve l'ha segnato nel taccuino come vice Vlahovic. La voglia della società è quella di accelerare anche per superare la concorrenza di un altro club italiano, ovvero il Milan. Le sue caratteristiche hanno spinto gli scout italiano a seguirlo con attenzione. 

Fisico sviluppato, potente ma nonostante questo riesce ad abbinarci una buona tecnica. Dall'altro dei suoi 191 centimetri riesce a essere pericoloso nell'area avversaria, soprattutto di testa ma non disdegna l'attacco alla profondità e il dialogo con i compagni. Un attaccante molto mobile nonostante la stazza, quindi non solo centravanti d'area ma è anche in grado di muoversi e consentire alla squadra di poter creare pericoli con i suoi spazi. Grintoso, soprattutto in fase di non possesso quindi utile nella riaggressione in fase di recupero e pressing.

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Broja, la Juve e il Milan

Nonostante questo, però, è riuscito a guadagnarsi la chiamata di Sylvinho e chissà che l'Europeo non possa essere la fase di un nuovo rilancio per lui. Gli osservatori sulle tribune non mancheranno e con qualche tinta bianconera qua e là, perché la Juve l'ha segnato nel taccuino come vice Vlahovic. La voglia della società è quella di accelerare anche per superare la concorrenza di un altro club italiano, ovvero il Milan. Le sue caratteristiche hanno spinto gli scout italiano a seguirlo con attenzione. 

Fisico sviluppato, potente ma nonostante questo riesce ad abbinarci una buona tecnica. Dall'altro dei suoi 191 centimetri riesce a essere pericoloso nell'area avversaria, soprattutto di testa ma non disdegna l'attacco alla profondità e il dialogo con i compagni. Un attaccante molto mobile nonostante la stazza, quindi non solo centravanti d'area ma è anche in grado di muoversi e consentire alla squadra di poter creare pericoli con i suoi spazi. Grintoso, soprattutto in fase di non possesso quindi utile nella riaggressione in fase di recupero e pressing.

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