Croazia, nel nome di Modric: con la Spagna è quasi un derby

Il numero 10 dirigerà l'orchestra anche in Germania. Dani Olmo mette in guardia i compagni: "Li conosco, morirebbero pur di vincere per il proprio Paese"

Nel nome di Luka. Nonostante l'immancabile rosario in tasca, anche Zlatko Dalic sa bene che il santo a cui tutti i tifosi croati devono votarsi porta il numero 10 sulle spalle. E già, perché anche in Germania, a dirigere l'orchestra a scacchi bianchi e rossi sarà l'unico Pallone d'Oro che la Croazia ha dato al calcio, uno che il numero più importante lo indossa anche nel club più importante al mondo, il Real Madrid, con il quale ha vinto, tra gli altri innumerevoli titoli, sei Champions League: «Speriamo che Modric possa giocare per altri 100 anni», l'auspicio di Domagoj Vida. Il difensore centrale dell'Aek Atene è uno dei veterani che, in Germania potrebbe prestare l'ultimo servizio al proprio Paese e al suo ct, un ex soldato dell'esercito croato di Bosnia-Erzegovina. Difficile abbozzare un'analisi sulla Croazia senza partire dal soprannome dei propri atleti: "Vatreni", passionali e focosi. "Calientes" direbbero in Spagna.

Croazia contro Spagna

E sarà proprio la Roja il primo avversario dei Focosi nel debutto di entrambe le nazionali a Euro 24 nell'altro incontro del Girone B, lo stesso degli azzurri. E, ammesso che ce ne fosse bisogno, ci ha pensato Dani Olmo a mettere in guardia i propri compagni dai pericoli che potrebbero creare i croati alla Selección di Luis de la Fuente: «Li conosco e so cosa provano quando rappresentano il proprio Paese a prescindere dallo sport: morirebbero pur di vincere - ha ammesso l'attaccante del Lipsia prelevato dalla Dinamo di Zagabria direttamente dalla cantera del Barça - . Per me è una gara molto speciale perché sono cresciuto lì, è la mia seconda casa. Pochi sono i segreti della Croazia, tutti conosciamo la sua traiettoria recente. Modric? Uno dei migliori, un idolo per me. Il suo e il loro punto forte risiede, però, nel modo in cui riescono a competere. Il loro centrocampo (Kovacic e Brozovic accanto a Modric, ndr) è molto importante, ma più in generale è una squadra completa che ti obbliga a rimanere concentrato per tutto l'incontro».

Spagna, Laporte e Morata

Modric e compagni non sono, però, l’unica fonte di preoccupazione per la nazionale spagnola. Aymeric Laporte, infatti, non si è ancora ripreso dal proprio infortunio e, quasi sicuramente, il suo posto contro la Croazia verrà preso dal capitano del Real Madrid, Nacho. In teoria, la Spagna, come tutte le altre partecipanti a Euro 24, può sostituire per infortunio un calciatore della propria rosa fino a 24 ore prima del debutto. Tuttavia, non sembra che le condizioni del centrale dell’Al Nassr siano così gravi da spingere De la Fuente a prendere una decisione così drastica. Nel ritiro della Roja, intanto, non si è ancora assopito l’eco delle dichiarazioni di Alvaro Morata che, mercoledì scorso, aveva assicurato che per lui sarebbe «più semplice giocare fuori dalla Spagna per tutto quello che devo subire quando sono in strada. È difficile spiegare ai miei figli di cinque anni perché mi odiano tanto». A prendere le difese del proprio compagno di squadra è stato lo stesso Olmo: «È inspiegabile, una situazione davvero molto spiacevole, ma è il nostro capitano e siamo tutti con lui».

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Croazia