Gianluigi Buffon è tra gli ospiti della cerimonia per l'annuncio dei 100 candidati al premio Golden Boy. Un evento in corso dal palco di Salomeo, in cui l'ex portiere ha parlato degli Europei che prenderanno il via il prossimo 14 giugno e in cui ricoprirà per la prima volta il ruolo di capo delegazione della Nazionale. Una carica che prima di lui hanno assunto Gigi Riva e Gianluca Vialli in due spedizioni di grande successo come quella del Mondiale 2006 in Germania e dell'Europeo itinerante del 2021.
Buffon: "Cercherò di fare quello che Riva e Vialli mi hanno insegnato"
Il portiere azzurro ha spiegato così il modo in cui cercherà di interpretare il ruolo di capo delegazione della Nazionale ai prossimi Europei, citando proprio il lavoro svolto da Riva e Vialli: "Partiamo col dire che i miei due predecessori sono stati due miei miti, che ho stimato, che sapevo mi avrebbero dato sempre qualcosa. E quindi il ricoprire il loro vuoto mi ha reso sicuramente orgoglioso, mi ha stimolato tanto ma mi ha fatto fare anche una riflessione subito: non potevo fare una corsa su di loro, il loro spessore umano, la loro traccia sul mondo del calcio è stata così forte che io non potrei replicarla, non sono all'altezza loro. E quindi faccio la mia strada, usando quello che loro mi hanno insegnato. Il ct ha creato una bellissima sintonia, i ragazzi mi cercano sempre, i dirigenti mi interpellano. Con i ragazzi ti devi calare nelle loro parti, sei sei solo e loro in cento non puoi pensare di cambiare, devi tu metterti in un grado di immaturità abbastanza elevato, perché se vuoi far passare il messaggio devi metterti al loro livello, non essere il vecchio che vuole farti la paternale, una cosa che non sopportavo proprio. Se c'è da far lo scemo sono il numero uno, ma se poi c'è da parlare seriamente magari non sono l'ultimo proprio a poterlo fare".