FIRENZE - Luciano Spalletti rinuncerebbe a lui solo se lo vedesse con le stampelle e alzare bandiera bianca. Sta di fatto che a tre giorni dalla partenza per la Germania Nicolò Barella, leader assoluto di questa Italia, continua a non allenarsi con i compagni: anche ieri, alla ripresa a Coverciano dopo un giorno e mezzo di riposo, il centrocampista punto fermo dell’Inter e della Nazionale ha svolto cure, terapie, lavoro differenziato per l’affaticamento al retto femorale destro che lo ha fermato alla vigilia dell'amichevole martedì a Bologna con la Turchia.
Le preoccupazioni di Gravina e Buffon
Il ct appare moderatamente tranquillo (si definisce così a chi gli chiede di Barella) ma per l'importanza del giocatore e con l'Europeo ormai alle porte la situazione va monitorata con attenzione. Lo ammette Gabriele Gravina, pur evitando ad ora ogni allarmismo. «Barella ci preoccupa un po' ma non eccessivamente. Diciamo che lo aspettiamo con grande ansia» le parole del presidente federale ieri a Parma al Festival della Serie A. A dispensare pillole di ottimismo, sullo stesso palco, il capodelegazione azzurro Gigi Buffon: «Parlando con Spalletti e con i ragazzi ho fatto l'esempio di Gattuso al Mondiale del 2006: lo volevano spedire a casa a tutti i costi, lui rispose “Non mi cacciate”. Saltò la prima partita ma dalla seconda, dopo l'espulsione di De Rossi, Rino entrò e fu protagonista assoluto». Pure Marco Verratti, nell'ultimo Europeo vinto dall'Italia nel 2021, rimase fuori nelle prime gare per poi fornire un apporto determinante per la conquista del titolo continentale: per la cronaca in quella squadra azzurra c’era anche Barella, uno dei 9 campioni d'Europa confermati nell'attuale gruppo assemblato per la competizione che scatterà il 14 giugno in Germania.