Non bastasse l’imbarazzante differenza tecnica, ci abbiamo messo del nostro con un approccio timido, sfiduciato nello spirito, confuso nel pensiero. Così l’indiscutibile superiorità degli spagnoli è apparsa più brutale e schiacciante, seppure ristretta in un risultato reso bugiardo da quattro miracoli di Donnarumma e un salvataggio sulla linea di Cambiaso. Poteva essere un’umiliazione, è stata una lezione di calcio che ci ha schiaffato in faccia il nostro livello. Nulla che non sapessimo già, ma vederlo con i propri occhi è peggio e, magari, fa riflettere sulle valutazioni che gli strani giri del calciomercato attribuiscono a certi giocatori.
Il commento
È, sicuramente, perfido giudicarli nella partita di ieri sera, che è nata male pietrificando i muscoli e le idee degli azzurri, tuttavia, messi davanti a una prova internazionale di rilievo la maggioranza dei nostri, da Chiesa a Di Lorenzo (che forse non meritava l’accanimento dei 90’ e andava sostituito prima), da Scamacca a Jorginho, passando per Frattesi e Pellegrini, si sono sgretolati, scomparendo dal campo o, vedi Jorginho, quasi nascondendosi nella mattanza in cui gli spagnoli avevano trasformato il centrocampo. Attenzione, però, in questa sconfitta meritata e urticante non è bugiardo solo il risultato, rischia di esserlo anche il giudizio sui singoli, le cui performance sono state condizionate da quella generale della squadra.