All'indomani della clamorosa eliminazione dell'Italia agli ottavi di finale degli Europei contro la Svizzera, Gabriele Gravina prend parola in conferenza stampa per analizzare le cause dell'ennesimo fallimento azzurro. Dopo la macata qualificazione al Mondiale in Qatar è infatti arrivata un'altra cocente delusione sotto la sua gestione. Con lui anche il ct Luciano Spalletti.
Italia, Gravina: "Dispiaciuti per il risultato"
Il presidente della Figc inizia così: "Da tradizione c’è l’incontro con gli operatori della comunicazione. È anche l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo evento. Mi riferisco a tutti i collaboratori della federazione in questi 30 giorni. Sono stati tutti impegnati per mettere tutti a disposizione. Lo abbiamo fatto anche con un progetto importante come Casa Azzurri e questo è un segnale molto positivo. È una giornata particolare perché il nostro appuntamento con Euro2024 si è concluso ieri. Siamo dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare o dare a tutti i tifosi italiani ciò che meritavano e meritano. Siamo dispiaciuti per il risultato".
Gravina ha quindi commentato la prestazione degli azzurri: "Sappiamo che nel mondo dello sport il risultato è soggetto a molte variabili. quello che rimane è la delusione per non aver potuto dimostrare a chi ci ha seguito tutto quello che è stato fatto da questi ragazzi. Rimane la delusione della prestazione e dell’incapacità di esprimere ciò che potevamo fare. Rimane anche la delusione di non essere riusciti a toccare con mano la voglia di italianità. Questa credo sia la delusione su cui dobbiamo riflettere tutti".
Italia, Gravina: "La responsabilità è di tutti"
Quindi un commento sulle responsabilità: "Una riflessione che abbiamo fatto tutti insieme: io, Gigi, il mister. La delusione l’abbiamo condivisa con i ragazzi perché non parliamo di un gruppo che non si prende le proprie responsabilità. Non abbiamo nulla da nascondere, siamo tutti responsabili. Ieri sera abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il mister. Io sono molto pragmatico e penso che sia sbagliatissimo lasciare un progetto pluriennale dopo 8 mesi alle prime difficoltà. Ci saranno delle riflessioni profonde. Ieri sera abbiamo cominciato a confrontarci con Luciano Spalletti. Abbiamo solo un modo per poterlo fare e per capire che quando si cade, come è successo a noi, bisogna avere la capacità di rialzarsi con le idee e il lavoro. Io i problemi li affronto con il lavoro. Non ho la cultura dello scappare davanti alle difficoltà".