Gigi Buffon aspetta. Aspetta che Gabriele Gravina lo convochi per discutere anche del proprio futuro e del proprio ruolo dentro la Nazionale. Il team manager azzurro ha manifestato il proprio malessere con la linearità di comportamento che lo contraddistingue, per evitare che si costruiscano retroscena o che si trascinino incomprensioni dentro al gruppo di lavoro. Ha manifestato e aspetta, ben consapevole che in questi giorni il presidente federale ha altre urgenze cui far fronte. Quando arriverà il momento, allora Gigi ribadirà le proprie perplessità a cominciare da quella più grande: la sensazione che con queste modalità di gestione lui non possa incidere sul gruppo azzurro in termini di motivazioni e di aiuto.
Non ha nessuna intenzione - lui che come modello ha Gigi Riva - di restare per recitare il ruolo del “monumento vivente” da esibire nelle occasioni pubbliche, come si fa con l’argenteria nelle famiglie decadute che vogliono però rinverdire i fasti del passato. Gigi, nel ferreo rispetto dei ruoli, vuole poter incidere e contribuire alla crescita morale del gruppo. L’atteggiamento abulico dei giocatori contro la Svizzera, così, ha colpito molto anche lui, che si pone domande e che aspetta un confronto da cui arrivino risposte e prospettive.