TORINO - Pecunia non olet, dicevano i latini. Ovvero i soldi non puzzano. E così si può anche cambiare idea ed evitare di dire “No” all’idea di incassare 40 milioni di euro per giocare due campionati nella Saudi League. Già, un “sacrificio” che si può fare... E’ quello che deve aver pensato Szczesny, portiere della Juventus intelligente in campo come fuori. E così, a distanza di circa un anno dalle sue dichiarazioni poco elogianti per quei colleghi che sceglievano di accettare le ricche offerte del campionato arabo, ecco un virata. Perché poi, come sempre, devi trovarti dentro le situazioni per poter capire al meglio cosa è giusto fare o cosa è meglio fare.
La storia di Szczcesny con la Juventus è alle battute finali: Thiago Motta gli preferisce un portiere come Di Gregorio, ottimo tra i pali e super con i piedi, e infatti il direttore tecnico Giuntoli è riuscito a prenderlo dal Monza con la formula di 4 milioni per il prestito e 16 per il riscatto di fatto obbligatorio nella stagione successiva. Una scelta per andare incontro ai desiderata del nuovo tecnico ma anche per ammorbidire il monte ingaggio complessivo della rosa visto che Szczesny per il prossimo campionato, all’ultimo anno di contratto peraltro, è previsto che incassi 6.5 milioni, ovvero tre volte tanto quello che spetterà a Di Gregorio.