Arriva un momento in cui uno deve riuscire a capire e accettare i propri limiti, anche se uno come Kylian Mbappé continua a dire di te che sei "unico". Toni Kroos, per esempio, nonostante sia considerato ancora oggi uno dei migliori centrocampisti in attività, ha annunciato il proprio addio al calcio la scorsa primavera ed è tornato in Nazionale per l’ultimo servizio soltanto perché Julian Nagelsmann lo ha pregato di guidare la Germania nell’Europeo di casa: "Ho sempre immaginato di chiudere la mia carriera mentre ero ancora al massimo". Ebbene, il regista tedesco di anni ne ha 34, sette in meno di Pepe e cinque in meno di Cristiano Ronaldo che, subito dopo il dramma personale vissuto agli ottavi di finale contro la Slovenia, ha assicurato che "questo sarà il mio ultimo Europeo".
Le lacrime di Ronaldo e la scelta di Martinez
Ecco, quello che Kroos non avrebbe mai voluto fare era pronunciare una frase del genere dopo aver sbagliato un calcio di rigore e aver pianto in mondovisione. Partendo dal fatto che i rigori li sbaglia soltanto chi ha il coraggio di tirarli e che non c’è nulla di male nel non riuscire a controllare le proprie emozioni, non si può certo evitare di riflettere sulla scelta di Roberto Martinez di tenere in campo un calciatore evidentemente scosso: "Cristiano è il nostro capitano ed ero sicuro ci avrebbe indicato il cammino verso la vittoria. E lo ha fatto segnando il primo calcio di rigore. Oggi ci ha mostrato il suo lato più umano e emotivo". La lunga spiegazione del commissario tecnico del Portogallo, avallata dai fatti (Cr7 si è fatto perdonare segnando il primo penalty della serie), non ha convinto tutti. Alan Shearer non sembra avere dubbi: "Cristiano è disperato, ma Martinez non ha scelta: se sta bene, Cr7 deve giocare".
Deschamps: "Ronaldo è sempre una minaccia"
In dichiarazioni raccolte da Sport Bild, sir Alex Ferguson, l’uomo che portò Ronaldo all’Old Trafford a 18 anni, ha assicurato che "non credo che Cr7 possa partecipare al prossimo Mondiale. Il calcio diventerà ancora più fisico e atletico nei prossimi anni e per gli attaccanti di una certa età sarà sempre più difficile competere con i difensori". Fatto sta che, stasera, Cristiano guiderà l’attacco del Portogallo dall’alto dei suoi 914 gol in carriera, 131 dei quali segnati nei 211 incontri con la sua Nazionale: "Non importa quanti anni abbia, Ronaldo è sempre una minaccia", ha ammesso Didier Deschamps alla vigilia di quello che potrebbe essere l’ultimo incontro di alto livello di uno dei migliori calciatori della storia. Uno che, seguendo la dottrina Kroos, dovrebbe dire addio al calcio che conta celebrando un gol e non piangendo per un rigore sbagliato. Ed è proprio con questo obiettivo che il cinque volte Pallone d’Oro scenderà, stasera, in campo. La Francia è avvisata.