TORINO - Come tutte le rivoluzioni serve tempo, poiché si deve cambiare molto, anche se non tutto. Con l’arrivo di Thiago Motta al posto di Massimiliano Allegri è atteso un calcio diverso e inevitabilmente deve passare attraverso interpreti differenti, che abbiano nelle proprie corde le caratteristiche giuste per esaltare il tipo di gioco che il neo tecnico juventino vorrà mettere in pratica. Del resto passare dal 3-5-2 al 4-3-3 non è soltanto una questione di numeri ma di attitudini tecniche e, in seconda battuta, tattiche.
Al momento, ovvero a poco meno di due mesi dall’inizio del campionato e con l’Europeo appena cominciato - variabile che in ottica mercato ha il suo peso eccome -, il direttore tecnico Cristiano Giuntoli ha già di fatto concluso una operazione e opzionate altre tre. Archiviata la cessione di Kaio Jorge in Brasile per 7 milioni, è pronto l’annuncio del portiere monzese Di Gregorio che avverrà appena Szczesny sarà ceduto all’Al Nassr, e si può considerare in via di perfezionamento anche l’operazione con l’Aston Villa per consegnare a Thiago Motta la mezzala Douglas Luiz per 20 milioni più McKennie e Iling Junior.