TORINO - La Uefa ha squalificato Patrice Evra fino al 30 giugno 2018 dopo il calcio rifilato a un ultras della propria squadra nel prepartita di Vitoria Guimaraes-Olympique Marsiglia di Europa League. Per l'ex difensore della Juventus la sanzione sancisce anche la fine del rapporto con l'OM visto che è stata annunciata la risoluzione consensuale del contratto con effetto immediato.
Dopo i fatti gravissimi accaduti in Portogallo, la società francese aveva deciso di sospendere il giocatore in attesa delle decisioni del giudice sportivo europeo che si annunciava pesante: Evra non potrà giocare in alcuna competizione Uefa per club e dovrà pagare una multa di diecimila euro. Il giocatore, classe 1981, potrebbe invece giocare in un campionato o in nazionale.
«Oggi c'è tristezza - ha detto il presidente dell'OM, Jacques-Henri Eyraud - ma Patrice Evra può capire le conseguenze della sua azione e non potrà più giocare per l'Olympique Marsiglia». «Il giocatore ha commesso un'azione irreparabile rispondendo a una provocazione indegna da parte di una manciata di individui - aggiunge il club francese in una nota sul sito-, un atto non giustificabile, soprattutto da parte di un giocatore dalla sua esperienza e che dovrebbe essere d'ispirazione per i più giovani. In questo contesto, non è più possibile che Evra torni a giocare con noi». Il fatto 'incriminato' che ha portato alla "stangata" risale al 2 novembre: preso di mira da un gruppetto di tifosi a bordo campo, Evra ha letteralmente perso la testa, colpendo uno dei contestatori con calcio in faccia, sulla falsariga di quanto fece Eric Cantona anni fa durante un Crystal Palace-Manchster Utd. L'episodio (Evrà quella sera poi non giocò e assistette al match in panchina), non è però sfuggito all'arbitro che lo ha messo in referto e portato oggi alla maxi-squalifica e alla separazione dal Marsiglia.