Inter-Getafe, Angel Torres avvisa la Uefa: "Non andremo a Milano"

Il presidente del club spagnolo chiarisce la posizione della società in vista della sfida si Europa League al Meazza contro la squadra di Conte: "Non voleremo in Italia, anche a costo di perdere il turno"
Inter-Getafe, Angel Torres avvisa la Uefa: "Non andremo a Milano"

GETAFE (SPAGNA) - Dopo la sconfitta in campionato contro la Juve, l'Inter di Antonio Conte prepara la sfida di giovedì contro il Getafe valida per l'andata degli ottavi di finale di Europa League. Una partita che, in realtà, potrebbe anche non giocarsi dopo la dura presa di posizione del numero uno del Getafe Angel Torres che, parlando ai microfoni di El Transistor su Onda Cero, ha dichiarato: "Il Getafe non andrà a Milano, anche a costo di perdere il turno". Secondo il presidente del club spagnolo non basta giocare a porte chiuse.

"Inter-Getafe, il match di Europa League salta con il blocco dei voli"

Inter-Getafe, lo scenario

Angel Torres ha poi continuato: "Abbiamo chiesto alla Uefa di trovare un’alternativa a Milano. Se la situazione non cambia credo che non andremo in Italia a giocare contro l'Inter. Che senso ha tutto questo? Il Governo spagnolo proibisce l'arrivo di aerei dall'Italia e il Governo italiano ha sospeso la Serie A e io mi devo buttare nel fuoco?". Intanto l'Afe, di concerto con l'Associazione dei calciatori italiani, ha rilasciato una dichiarazione chiedendo alla Uefa di sospendere la gara in programma giovecì al Meazza, in modo da disputarla quando ci sarà maggior sicurezza e l'emergenza nei due paesi sarà minore.

Inter-Getafe, la conferenza stampa di Angel Torres

Torres ha ribadito la posizione del club anche in conferenza stampa: "Non giochiamo, non andiamo in Italia, è già deciso. Quello che è certo è che il Getafe non andrà in Italia. Che la Uefa decida cosa fare adesso. La sicurezza? Non ce la possono assicurare, c’è un decreto. Non possono entrare voli dall’Italia, lì il campionato è sospeso, non ci butteremo nel fuoco. Prima di tutto c’è la salute. Non capisco perché dovremmo essere eliminati. C’è uno stato di emergenza, noi stiamo facendo la cosa giusta, lo sport viene dopo la salute. Il tecnico Bordalás ci appoggia completamente. Esseri eliminati mi dispiacerebbe, io voglio giocare, ma se non c’è soluzione la cosa più importante è innanzitutto la salute dei miei tifosi e dei miei giocatori. Ho convocato una riunione alle 16:15 con i capitani e con l’allenatore e dirò la decisione della società. La responsabilità ce l’ho io e credo che sto facendo la cosa giusta. Ciò che mi interessa è che non portiamo in Spagna altre infezioni, già ne abbiamo abbastanza. Se andiamo non potremo tornare. La logica e il buon senso dicono di ascoltare il Ministero della Sanità. Amiamo il calcio ma il Getafe rispetterà la salute. È una decisione che deve prendere la Uefa, noi crediamo che non dobbiamo andare. Campo neutro? Sì, oppure si posticipa, vanno bene entrambe le decisioni senza nessun problema. Chiusura dell'Europa League? Abbiamo appena parlato con la UEFA. Stanno aspettando perché la Roma è all'aeroporto, ha un volo alle tre ma ha bisogno di un certificato di ritorno, che non avrà. Il governo non può correre rischi e giocare con queste cose. Penso che dovranno sospendere la partita a SivigliaAbbiamo aspettato una vita prima di giocare in una coppa europea, ma non credo ci saranno conseguenze, spero che vinca il buon senso e che ciò che facciamo lo facciamo per il bene di tutti. Si sta pensando di chiudere Madrid e qui si pensa di andare a Milano, è roba da matti. Ieri la squadra si è allenata, oggi si allena di nuovo. La vita prosegue. Spero che i giocatori capiscano la decisione e la appoggino". 

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