Betis-Roma, Mourinho e Tiago Pinto su Belotti e destino in Europa League

L'allenatore giallorosso sul pareggio contro gli spagnoli: "C'era molta pressione, siamo vivi e dipende solo da noi"
Betis-Roma, Mourinho e Tiago Pinto su Belotti e destino in Europa League© LAPRESSE

SIVIGLIA (Spagna) - La Roma di Josè Mourinho ha strappato un punto sul campo del Betis Siviglia in occasione della 4ª giornata di Europa League, queste le parole dell'allenatore portoghese ai microfoni di Sky Sport al termine dell'incontro: "È stata una partita di grande pressione, oggi non è una partita del girone per noi, se perdiamo siamo fuori. Arrivare dopo 45 minuti 1-0 è vera pressione, è la pressione che solitamente si sente in un o dentro o fuori. Con tutti i problemi che abbiamo noi, giocare contro una squadra fresca, e avere il cuore che abbiamo avuto, che si è trasformato nella migliore qualità di gioco, penso che senza dubbio abbiamo meritato il pareggio che è vita. Magari con le qualità che abbiamo, negli ultimi 10 minuti possiamo rischiare di più - aggiunge - Oggi se dovevo giocare con la testa in questi 10 minuti finali abbiamo controllato bene, siamo vivi, due partiti per giocare e vincere. Se non vinciamo siamo fuori. E’ buono perché pensiamo solo a noi senza pensare nessun altro risultato".

Su Belotti ed Abraham

"Il primo tempo non è quello che avevo chiesto ad Abraham e Belotti, per me il primo tempo male. Sono usciti con le orecchie rosse (mimando il gesto sul tirare le orecchie, ndr). Secondo tempo fantastico, grande responsabilità nel miglioramento della squadra. Non si tratta del gol ma di non perdere la palla. Il secondo tempo mi è piaciuto tanto".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima del fischio d'inizio il Direttore Generale della Roma Tiago Pinto ha parlato ai microfoni di Sky Sport facendo il punto della situazione tra aspetti economici, societari e di campo

Dal punto di vista economico, è difficile per la Roma giocare in Europa?

"Penso che nel calcio si vada oltre la dimensione economica, se non fosse stato così ogni anno Manchester City o PSG sarebbero andati in finale di Champions o l’avrebbero vinta una volta ciascuno, e se la memoria non mi inganna non ha vinto nessuno dei due. Per noi è molto difficile, ne abbiamo parlato lo scorso anno e magari anche la Fiorentina sente questo. È difficile giocare giovedì e anche domenica perché in Italia con qualsiasi squadra è difficile ed è complicato fare il turnover. Ma come Roma sappiamo che fa parte del nostro lavoro".

Sulla proprietà della Roma

"Avrete sicuramente compreso il profilo della società. È una proprietà che lavora tanto e parla poco e per noi l’Europa è sempre un obiettivo, come abbiamo dimostrato durante la scorsa stagione. Quest’anno non è diverso. La competizione è cambiata, è molto più competitiva, ma noi siamo qua con tutta la nostra forza e la nostra energia per cercare di andare avanti. La storia della Roma in Europa non inizia oggi, negli ultimi 10-15 anni ha fatto tanto sia in Champions sia nelle altre competizioni europee: è una storia che ci deve dare consapevolezza di quello che rappresentiamo".

Sulla squadra

"Il lavoro che si fa durante il calciomercato è solo il 20-30%. Il resto si fa ogni giorno a partire da quello che faccio io, che cerco sempre di tutelare la mia squadra. Noi abbiamo tanto da migliorare ogni giorno perché non basta solo assemblare una squadra ma creare una famiglia e curare ogni dettaglio".

Sul rendimento degli attaccanti

"È il momento di costruire la squadra per fare in modo che i giocatori che stanno davanti possano avere più opportunità. Diventa più complicato per gli attaccanti quando perdono la fiducia. Non è una mancanza di qualità e neanche di lavoro. Per esempio, ieri Lautaro ha fatto una partita incredibile ed erano parecchie partite che non segnava. Per gli attaccanti alle volte e così e la squadra sta costruendo tante opportunità".

Le aspettative su Belotti

"Penso che stasera sia un’ottima opportunità per lui. Sapevamo fin dall’inizio di stagione di dover preparar la squadra ai momenti in cui arrivano infortuni o squalifiche. Belotti ha lavorato bene e sappiamo che ha avuto un’estate particolare dove non ha lavorato con la squadra. Adesso fisicamente sta meglio e adesso può dimostrare la ragione per cui l’abbiamo preso".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SIVIGLIA (Spagna) - La Roma di Josè Mourinho ha strappato un punto sul campo del Betis Siviglia in occasione della 4ª giornata di Europa League, queste le parole dell'allenatore portoghese ai microfoni di Sky Sport al termine dell'incontro: "È stata una partita di grande pressione, oggi non è una partita del girone per noi, se perdiamo siamo fuori. Arrivare dopo 45 minuti 1-0 è vera pressione, è la pressione che solitamente si sente in un o dentro o fuori. Con tutti i problemi che abbiamo noi, giocare contro una squadra fresca, e avere il cuore che abbiamo avuto, che si è trasformato nella migliore qualità di gioco, penso che senza dubbio abbiamo meritato il pareggio che è vita. Magari con le qualità che abbiamo, negli ultimi 10 minuti possiamo rischiare di più - aggiunge - Oggi se dovevo giocare con la testa in questi 10 minuti finali abbiamo controllato bene, siamo vivi, due partiti per giocare e vincere. Se non vinciamo siamo fuori. E’ buono perché pensiamo solo a noi senza pensare nessun altro risultato".

Su Belotti ed Abraham

"Il primo tempo non è quello che avevo chiesto ad Abraham e Belotti, per me il primo tempo male. Sono usciti con le orecchie rosse (mimando il gesto sul tirare le orecchie, ndr). Secondo tempo fantastico, grande responsabilità nel miglioramento della squadra. Non si tratta del gol ma di non perdere la palla. Il secondo tempo mi è piaciuto tanto".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Betis-Roma, Mourinho e Tiago Pinto su Belotti e destino in Europa League
2
Pagina 2