Juve-Sporting... palpitante: Gatti e Perin gli eroi dello Stadium

La squadra di Allegri vince con il gol del difensore nella ripresa, ma i portoghesi sono pericolosi sino alla fine, murati dal sostituto di Szczesny, uscito per un dolore al petto

TORINO - L'andata dei quarti di Europa League, allo Stadium, finisce così: vince la Juve 1-0 sullo Sporting e Federico Gatti il torinese diventa l'eroe dello Stadium, con Perin. Perché la partita è tutta un palpitare, anche per Szczesny che chiede il cambio, battendosi il petto. Palpitazione, sì, è la parola chiave della serata, sempre vissuta tra ansia e foga, sbagli e tentativi azzeccati, attacchi fatti e subiti. Ma il tridente non punge e Allegri urla, eccome se urla. Le coperture non sono doc, così i passaggi finali. Un tempo a controbattere, a subire e a lanciarsi senza costrutto. Una seconda parte di ripresa più quadrata, con Fagioli e Vlahovic buttati nella mischia, con Pogba visto reattivo. Il gol è di Gatti, forse quello che attacca di più, partendo dalle retrovie: sgroppate a go-go e tanta vigoria. Bremer è il degno compare di Danilo leader: il muro c'è. E soprattutto c'è Perin: doppia parata e vai con la vittoria batticuore. L'andata va in archivio, al ritorno ci sarà da compattere. Con Gatti versione Chiellini si può.

Le scelte di Allegri con il tridente

La sfida delle sfide si gioca attaccando e allora Max Allegri punta sul tridente Di Maria, Milik, Chiesa. Alla vigilia aveva provato a provocare: magari ne metto quattro... Vlahovic, non al meglio, parte dalla panchina. Dall'altra parte lo spauracchio è Trincao su cui confida Amorim (ex compagno del Fideo al Benfica). E occhio anche a Pote.

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Paura per Szczesny, in lacrime

Sugli spalti gremiti (38.490 spettatori) dello Stadium c'è anche Lapo Elkann, il nipote dell'Avvocato, là nel palco dove ha portato i suoi cari e gli amici più stretti. La moglie Jana è tifosissima dello Sporting e allora ecco servito il match nel match. Il derby del cuore che non ammette... sconfitte. Alla lettura delle formazioni, ovazioni per Chiesa e Pogba, due cui il destino non ha reso facile la vita agonista in questa stagione. L'inizio è di studio, con Di Maria che cerca l'imbucata, ma i compagni non lo seguono. Lo Stadium salta, la Juve cerca di uscire dalla ragnatela portoghese. Milik al 6' tira, senza guardare l'arrivo di Cuadrado: botta alta di sinistro. C'è tanta intensità, non mancano gli errori. Al 12' dal Fideo a Chiesa: l'azzurro controlla e tira, ma Andan respinge. L'equilibrio è la parola d'ordine: Allegri urla per chiedere a tutti massima rigorosità nell'applicazione. Ancora Fede, troppo tenero in area. Brividi al 20' co Morita a sfiorare il gol del vantaggio per gli ospiti. Tra i primi ammoniti Rabiot versione Cavallo Pazzo. Al 29' super Szczesny salva la Juve. Insomma, azioni da gol qui e là. Un minuto dopo il portiere si ripete mandando in angolo: momento difficile per i bianconeri che si salvano a stento. Dopo le due parate consecutive, Szczesny piange e si tocca il petto: il gioco si ferma. Ed entra Perin. Attimi di paura e apprensione allo Stadium che applaude all'uscita del polacco. “Forza Tek”, il messaggio di tutti. Poi, ecco un grande recupero di Bremer in difesa. E il primo tempo si chiude sullo zero a zero.

La ripresa, la Juve, Perin e Gatti

Un tridente e nessun gol: la Juve non è stata brillantissima, soprattutto nelle scelte conclusive. E allora la ripresa deve essere diversa. Anche se il pensiero, dentro e fuori dal campo corre a Tek: lo Sporting twitta "Força, Szczesny" con tanto di cuoricino verde. "Palpitazioni, tutto ok", il primo responso (è stato effettuato subito un controllo dopo il cambio al centro medico dello stadio, una Ecg). Perin si dimostra subito all'altezza su Goncalves. Pronti a bordo campo Vlahovic e Fagioli, mentre Chiesa ci prova ancora senza successo. Lo Stadium carica, così Di Maria e Rabiot, e Gatti aizza la gente, alla Chiellini. Ma nel contropiede è ancora Sporting. E' il momento dei cambi, escono Milik e Kostic. La Juve è asimmetrica, Dusan si prende subito il giallo. Minuto 72': sgasa Chiesa, poi sull'angolo prima Vlahovic, poi è Gatti a buttarla dentro scatenando l'Allianz. Ci voleva davvero e il difensore è la faccia della nuova Juve tutto cuore e forza. Esulta il centrale, esulta il popolo bianconero. Esce Locatelli - prova così così - ed entra Pogba: boato e buona fortuna (anche per Paredes, che non aveva la maglia per entrare). Ancora brividi per Perin, sino alla fine: una doppia parata che merita l'abbraccio vigoroso di tutti. E il primo round fa finalmente gli archivi. Palpitante, per davvero.

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TORINO - L'andata dei quarti di Europa League, allo Stadium, finisce così: vince la Juve 1-0 sullo Sporting e Federico Gatti il torinese diventa l'eroe dello Stadium, con Perin. Perché la partita è tutta un palpitare, anche per Szczesny che chiede il cambio, battendosi il petto. Palpitazione, sì, è la parola chiave della serata, sempre vissuta tra ansia e foga, sbagli e tentativi azzeccati, attacchi fatti e subiti. Ma il tridente non punge e Allegri urla, eccome se urla. Le coperture non sono doc, così i passaggi finali. Un tempo a controbattere, a subire e a lanciarsi senza costrutto. Una seconda parte di ripresa più quadrata, con Fagioli e Vlahovic buttati nella mischia, con Pogba visto reattivo. Il gol è di Gatti, forse quello che attacca di più, partendo dalle retrovie: sgroppate a go-go e tanta vigoria. Bremer è il degno compare di Danilo leader: il muro c'è. E soprattutto c'è Perin: doppia parata e vai con la vittoria batticuore. L'andata va in archivio, al ritorno ci sarà da compattere. Con Gatti versione Chiellini si può.

Le scelte di Allegri con il tridente

La sfida delle sfide si gioca attaccando e allora Max Allegri punta sul tridente Di Maria, Milik, Chiesa. Alla vigilia aveva provato a provocare: magari ne metto quattro... Vlahovic, non al meglio, parte dalla panchina. Dall'altra parte lo spauracchio è Trincao su cui confida Amorim (ex compagno del Fideo al Benfica). E occhio anche a Pote.

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