BUDAPEST (Ungheria) - A un giorno di distanza dalla finale di Europa League nella Puskas Arena di Budapest contro il Siviglia, l'allenatore della Roma José Mourinho ha presentato la gara nella consueta conferenza stampa della vigilia: "Meritiamo di giocare questa finale, sta arrivando il momento, abbiamo lavorato per questo negli ultimi giorni e per stare nelle condizioni di lottare per questo titolo. Il percorso è stato lungo e diverso dal nostro avversario perchè loro vengono dalla Champions e noi abbiamo fatto 14 partite per arrivare qui e senza dubbio lo meritiamo. I giocatori più preparati vanno in campo e sentono meno la pressione. Io penso che la storia non gioca, il tecnico Mendilibar la pensa diversamente. Lui vede il Siviglia favorito e rispetto il suo punto di vista. È un momento straordinario, anche se per i loro tifosi viaggiare fino a qui è quasi lo stesso che viaggiare in Spagna per guardare una partita di campionato, sono abituati. Per i nostri invece è qualcosa di storico e indimenticabile. Ma domani, quando la gara inizia, vogliamo stare lì e staremo lì".
Roma, Mourinho e il futuro
Quando gli è stato chiesto del suo futuro, invece, Mourinho ha risposto così: "L'allenatore del Siviglia non ha contratto e ha una situazione più complicata della mia. Io ho parlato con i miei due capitani, loro mi hanno chiesto se resterò e a loro ho risposto in modo obiettivo, è una cosa tra me e loro. Non ve lo diranno, ma sanno perfettamente quello che penso. La situazione è diversa rispetto a quella dell'Inter. Lì non avevo firmato ancora con il Real Madrid, ma era tutto fatto. In questo momento zero contatti con altri club, quindi è una situazione diversa. Ma quello che conta siamo noi". A proposito di Real Madrid, lì l'allenatore della Roma ha lasciato bei ricordi Mourinho: "Voglio tanto bene al Real Madrid , voglio tanto bene al presidente e all'allenatore. Però l'allenatore non gioca, l'allenatore lavora tanto prima della partita, durante la partita poco. Ho detto al mio staff: oggi il nostro lavoro è finito. Adesso la storia la fanno i ragazzi. I colleghi di Madrid dicono bene che il Siviglia ha una grande squadra, due grandi squadre perché ha 25 giocatori di grandissimo livello. Sono tutti professionisti di alto livello, hanno tante opzioni. Però loro non conoscono i miei ragazzi e non conoscono la mia squadra in quanto squadra e domani saremo lì".