Fermare Wirtz: la missione più difficile per l’Atalanta

Il centrocampista, che ha ricevuto il premio riservato al miglior giocatore della Bundesliga, è sempre più leader del Leverkusen
Fermare Wirtz: la missione più difficile per l’Atalanta© Getty Images

Proprio ieri Florian Wirtz ha ricevuto il premio di miglior giocatore della Bundesliga 2023-24. Scontato, verrebbe da dire. Il modo in cui il classe 2003 ha dominato la stagione è quasi incredibile al pensiero se consideriamo che parliamo di un talento che il 3 maggio ha spento 21 candeline, da quattro anni gioca stabilmente in prima squadra e ha alle spalle anche la rottura di un legamento crociato che lo ha tenuto fermo per nove mesi. Si temeva che potesse essere una battuta d’arresto decisiva nell’ascesa di uno dei giovani più promettenti di tutto il panorama mondiale, invece non è stato altro che un semplice incidente di percorso. Un percorso che, sostengono in molti, potrebbe portarlo anche a essere un serio contendente per la vittoria del Pallone d’Oro qualora dovesse fare bella figura anche a Euro 2024 con la Germania, dove sarà indubbiamente protagonista, e magari vincere il triplete. Il Meisterschale è già in bacheca, la Coppa di Germania contro il Kaiserslautern (finale il 25 maggio) sembra una formalità, resta solo l’Europa League contro l’Atalanta, indubbiamente la sfida più complicata a cui i Werkself saranno sottoposti.

Timore Atalanta: Wirtz fa paura

Inevitabile che il numero 10 - lo ha ereditato quest’anno dopo la cessione di Demirbay al Galatasaray e nessuno, ma proprio nessuno ha alzato un sopracciglio - sia l’osservato speciale della finale di Dublino, colui che con un lampo la può decidere. Che sia con un assist, un gol, un tiro dalla distanza, un dribbling: il repertorio del nativo di Pulheim (una ventina di chilometri da Leverkusen) è talmente vasto che limitarlo risulta impossibile sia per chi lo commenta che per chi deve cercare di contrastarlo. Se d’altronde nel gennaio 2020 la società che oggi se lo gode ha deciso di strapparlo agli arcirivali del Colonia rompendo un patto di “non belligeranza” relativo ai giovani un motivo c’è. Ne è valsa la pena, eccome. Xabi Alonso non gli ha dato le chiavi in mano, perché lo avrebbe responsabilizzato troppo. Ha fatto di meglio, gli ha concesso tutta la libertà di cercarsi la posizione in campo, andare dove meglio credeva, per poter sfruttare tutta la sua intelligenza calcistica, merce più che rara per un ragazzo della sua età. Il Bayer ora ne raccoglie i frutti, tenendoselo persino stretto: Wirtz non mette pressioni per partire, perché sa benissimo di trovarsi in un club che lo valorizzerà ancora, sempre di più, per sfruttare a pieno tutti quei margini miglioramento che ha e che deve solo sfruttare per confermarsi quel giocatore generazionale che da sempre tutti vedono. Ammesso che già non lo sia.

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