Van der Sar: "In De Ligt rivedo Cristiano Ronaldo"

L’ex portiere di United, Juve e Ajax, di cui ora è dg, è membro della giuria che voterà il Golden Player: «Premio top, non valuteremo solo i trionfi»
92. Edwin van der Sar© Getty Images

Una Coppa con le grandi orecchie alzata al cielo con l’Ajax (1995) e una con il Manchester United (2008). Il leggendario portiere olandese Edwin Van der Sar, con un passato anche nella Juventus e dal 2016 dg del club di Amsterdam, è uno dei principali “mister Champions” della nostra giuria che nelle prossime settimane voterà il Golden Player: il migliore giocatore Over 21 protagonista in Europa dopo il trionfo 2020 di Robert Lewandowski.

Buongiorno Van der Sar, se pensa agli altri componenti della giuria (oltre alla Souloukou, general manager dell’Olympiacos, Butragueño, Nedved, Chapuisat, Costacurta, Eto’o, Matthäus, Stoichkov, Toni, Verón, Shevchenko), chi le sarebbe piaciuto di più avere come compagno quando giocava?
«Sono stati tutti campioni, ma io da questo punto di vista non mi posso certo lamentare. In carriera ho avuto la fortuna di giocare assieme a top player del calibro di Zidane, Del Piero, Rooney, Cristiano Ronaldo...».

Chi soffriva, invece, di più tra queste leggende ora in squadra con lei per il Golden Player?
«Di Eto’o non posso dimenticare il gol che mi ha segnato nella finale di Champions persa nel 2009 contro il Barcellona».

Adesso, dopo tante sfi de, vi ritrovate tutti assieme in questo “squadrone” allestito da Tuttosport per eleggere il Golden Player 2021: sensazioni?
«Sarà un’avventura stimolante e divertente. Abbiamo un “team” ottimo e vario: in mezzo a tanti ex campioni, alcuni dei quali ora dirigenti e allenatori, c’è anche Lina Souloukou, una grande manager che aggiungerà idee, freschezza e punti di vista diversi. Conosco molto bene Lina perché siamo entrambi membri dell’Eca. Per il Golden Player valuteremo tanti aspetti, non soltanto le vittorie raggiunte nel 2021. Il Golden Boy, il premio che Tuttosport assegna al miglior Under 21, negli anni è diventato un riconoscimento importante e apprezzato a livello internazionale. Vorremmo fare lo stesso del Golden Player: è un onore essere membri della giuria».

Lei il Golden Boy lo ha anche vissuto da vicino: nel 2018 accompagnò De Ligt, all’epoca dell’Ajax, a ritirare il premio a Torino.
«Ho un ricordo fantastico di quella serata. Tornare a Torino e rivedere gli amici di quando giocavo nella Juventus è sempre bello. Ecco, grazie al Golden Player avrò un buon motivo per tornare in Italia anche quest’anno».

De Ligt, dopo il trionfo al Golden Boy, si trasferì proprio alla Juventus. Lei è una sorta di padre calcistico di Matthijs, ultimamente spesso criticato anche in Olanda: la sua impressione?
«Matthijs nella Juventus ha due maestri come Chiellini e Bonucci, ma comunque sta giocando tanto. Il valore di De Ligt non si discute. Però non dimentichiamoci che ha 22 anni. Qualche critica è normale, fa parte del calcio, però Matthijs è un ragazzo che ama le sfide. È un top player e ha una grande mentalità: lavora tanto per migliorarsi. Non lo vedo in allenamento da due anni e mezzo, però vi assicuro che ai tempi in cui giocava da noi come spirito mi ha sempre ricordato il Cristiano Ronaldo giovane che ho avuto come compagno al Manchester United. De Ligt, anche alla mattina presto, quando non era in campo lo trovavi in palestra».

In questo momento l’Ajax è in testa al campionato olandese e al girone di Champions grazie anche al goleador Haller: 5 reti in Europa, meglio di Lewandowski... Le ricorda qualche attaccante dell’Ajax del passato?
«Sebastien è arrivato ad Amsterdam a gennaio e si è integrato benissimo con la squadra: segna e fa segnare. La prossima settimana, in Champions League, affrontiamo il Borussia Dortmund e di sicuro sarà affascinante la sfida tra i due super bomber Haller e Haaland».

Tornando al paragone di Haller?
«È un attaccante atipico, direi quasi unico. Rispetto a Kluivert, Haller ha meno dribbling. L’accostamento con Ibrahimovic, nonostante i 190 centimetri di altezza di Sebastien, è impossibile da fare: Zlatan giocò nell’Ajax a un’età molto più giovane».

Sarebbe stupito di vedere Onana, il vostro portiere con il contratto in scadenza e nei mesi scorsi squalifi cato per il caso doping, la prossima stagione all’Inter a parametro zero?
«Difficile dirlo, fino al 3 novembre è sospeso. Di sicuro è un ottimo portiere. Vedremo».

Che effetto le fa rivedere Cristiano Ronaldo al Manchester United, come ai suoi tempi?
«Non mi aspettavo il suo addio alla Juventus, mi ha stupito. Però è sempre piacevole vedere Cristiano a Old Trafford con la maglia dei Red Devils».

Com’è il calcio italiano visto dall’Olanda?
«Il vostro calcio avrà sempre un fascino particolare. Negli ultimi anni avete avuto anche una bellissima realtà come quella dell’Atalanta di Gasperini, che continua a stupire anche in Europa».

Lei voterà per il Golden Player (miglior Over 21), non per il Golden Boy (miglior Under 21) che come da tradizione sarà eletto da una giuria composta da 40 giornalisti delle più prestigiose testate europee. Tra i candidati al Golden Boy c’è anche Gravenberch, centrocampista dell’Ajax. È davvero il nuovo Pogba?
«Gravenberch è un centrocampista, è forte, fisico, tecnico e alto: diciamo che qualche somiglianza c’è, ma non mettiamo troppa pressione su Ryan. È un ragazzo del 2002».

Tra i candidati al Golden Boy extra Ajax ha un debole per qualcuno in particolare?
«Mi è sempre piaciuto Bellingham, il 2003 inglese del Borussia Dortmund. Tanto che quando giocava nel Birmingham parlammo con i suoi genitori per portarlo all’Ajax. Alla fine il ragazzo e la famiglia in quel momento preferirono restare a casa, in Inghilterra, rimandando l’esperienza all’estero all’anno seguente, quando poi ha scelto di trasferirsi in Germania al Borussia Dortmund». 

 

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