Golden Boy 2021, Piccoli Best Italian Under 21. Riso: "Magari giocherà con Pedri"

L'agente del giovane atalantino, che ha vinto il premio come miglior giovane italiano: "Ha una mentalità super, giocherà un Mondiale. Orgoglioso di Maldini"
Golden Boy 2021, Piccoli Best Italian Under 21. Riso: "Magari giocherà con Pedri"© www.imagephotoagency.it

Buongiorno Riso, nella lista dei 20 finalisti del Golden Boy 2021 c’erano due italiani: Roberto Piccoli e Daniel Maldini, entrambi suoi assistiti.

«Una bella soddisfazione, oltre che un motivo di orgoglio. Significa che stiamo lavorando nella maniera giusta. Colgo l’occasione per fare i complimenti anche ai collaboratori che mi assistono quotidianamente nella gestione dei ragazzi».

Il Golden Boy Absolute Best se lo è aggiudicato Pedri (Barcellona). Ma Piccoli, che ha battuto Maldini in volata, si è laureato Best Italian Player 2021: come ha gestito il dualismo all’interno della sua scuderia?

«Magari è stato un dualismo esterno, non nostro. Roberto e Daniel sono bravi ragazzi e ottimi professionisti. Le pressioni, anche quelle mediatiche, devono essere gestite sempre, nel bene e nel male».

È più contento che Piccoli abbia vinto il Golden Boy italiano o dispiaciuto che non abbia trionfato nella categoria Golden Boy Absolute Best?

«Credo che Pedri e Piccoli si sfideranno altre volte in futuro, magari giocheranno anche insieme».

L’Italia del ct Roberto Mancini sembra avere il problema del centravanti: Piccoli può diventare il 9 della Nazionale in caso di qualificazione al Mondiale 2022?

«L’obiettivo per il futuro è quello di giocare un Mondiale e sono convinto che Roberto ci riuscirà».

Ci sveli un aneddoto su Piccoli.

«L’anno scorso, quando era in prestito allo Spezia, contro il Napoli non giocò. A fine partita, come capita spesso, gli feci una videochiamata. Roberto era sulla cyclette. Questo è Piccoli: ha una mentalità straordinaria».

Se guarda ai suoi giocatori classe 2002, pensa di poter avere un candidato al Golden Boy per l’edizione 2022?

«Colombo è sicuramente il più pronto. È di proprietà del Milan e con i rossoneri ha già segnato anche in Europa. Alla Spal, dov’è in prestito in questa stagione, sta crescendo molto».

Piccoli è il best Italian Player 2021, ma nell’Atalanta c’è tanta concorrenza in attacco e sta trovando poco spazio (9 presenze e un gol). Pensa di trovargli una soluzione in prestito a gennaio?

«È ancora presto per parlare di mercato»

A bruciapelo: dove immagina Daniel Maldini in futuro?

«Sempre al Milan».

Com’è gestire un giocatore (Daniel Maldini) il cui padre è una leggenda del calcio e un dirigente di un club importante come il Milan?

«Si gestisce esattamente come gli altri ragazzi. Daniel ha la fortuna di avere un esempio come Paolo in casa e sicuramente è un bell’aiuto. Ma Paolo Maldini è molto rigoroso nello scindere il ruolo di papà da quello di dirigente del Milan».

Nella sua scuderia c’è anche Rovella, centrocampista della Juventus in prestito al Genoa: quando tornerà in bianconero con un ruolo da protagonista?

«È un giocatore di livello e lo sta dimostrando anche in questa stagione: i dati parlano chiaro. Sta dimostrando di essere da Juventus, vedremo quan[1]do tornerà a Torino. Peccato per l’infortunio, stava giocando benissimo».

Rivedremo il Papu Gómez in Italia?

«Sinceramente non ne stiamo parlando. Il Papu è molto felice a Siviglia».

Vlahovic non è un suo giocatore, ma sicuramente diventerà un tormentone di mercato a gennaio e giugno: lei dove immagina il bomber della Fiorentina nel 2022?

«Non lo so, ma per il bene del nostro calcio mi piacerebbe restasse a giocare in Italia».

Se pensa ai migliori giocatori stranieri, chi le piacerebbe vedere prima o poi in Serie A?

«Luis Suarez, il bomber dell’Atletico Madrid».

Prima di intraprendere la carriera di agente, lavorava al ristorante. Come vive l’etichetta di ex cameriere?

«Bene. Mi fa piacere perché mi sono accorto che la mia storia è uno stimolo per tanti ragazzi giovani che vogliono intraprendere questo lavoro».

L’operazione di mercato più complicata?

«Sono tutte complicate e diverse tra loro, ognuna ha le proprie sfumature. Di uguale ci sono due aspetti: in tutte devi mettere la testa e il cuore, altrimenti non le chiudi».

Se ripensa un attimo a tutte le sue trattative, qual è stata quella più strana?

«Tevez al Milan, che poi purtroppo non si concluse. E anche De Jong al Manchester City».

Con quale dirigente è più difficile trattare?

«Adriano Galliani».

Tutta l'intervista sull’edizione di Tuttosport

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