Golden Boy 2021, ecco a voi Golden Lodi: "Tifo Spal e amo il Padel"

La giornalista Sky esperta di calcio internazionale per il 4° anno presenta il Premio: «In forma grazie allo sport e alla musica: io bagnata sotto la pioggia per Springsteen!»
Golden Boy 2021, ecco a voi Golden Lodi: "Tifo Spal e amo il Padel"

Federica Lodi, noto volto Sky e al quarto anno presentatrice del Golden Boy, lei ha sempre pensato di fare la giornalista o da bimba sognava altro?
«Di fatto è stato una specie di chiodo fisso. A 16 anni ho deciso che avrei scritto nella vita. Mi attirava l’idea di poter raccontare, amavo moltissimo guardarmi intorno e mettere nero su bianco ciò che i miei occhi avevano catturato dalla realtà. Sono partita da un paesino che si chiama Mirabello, 3.500 anime, nel Ferrarese con nessuno in famiglia che aveva fatto questa professione ma io ho inseguito lo stesso il mio desiderio e dopo il diploma mi sono iscritta all’università e ho iniziato subito a lavorare».

L’idea di scrivere un libro viaggia nella sua testa oppure no?
«Eccome, spero prima o poi di riuscirci anche se al momento non c’è un progetto vero e proprio. Mi piacerebbe scrivere un romanzo anche se in effetti ho letto parecchie biografie e l’idea mi attira molto. Diciamo che Open, la storia di Agassi, affascina non poco».

Quali settori ha seguito nella sua carriera?
«Sono partita parlando della provincia, quindi le sedute del consiglio comunale. Poi ho iniziato a parlare di sport visto che dell’altra mia passione, la musica, dalle mie parti non è che ci fosse così tanto da scrivere. Quindi ecco il calcio, la pallavolo, ho fatto l’addetto stampa per la squadra di A1 maschile di Ferrara e poi il basket. A Sky sono entrata nel 2008 e sono partita dopo un po’ con il telegiornale, poi la Coppa del mondo di volley, il rugby e le Olimpiadi di Londra, forse il momento più bello della mia carriera sinora. Ero la sera a Casa Italia per intervistare i medagliati azzurri. A Sky ho cominciato in origine a fare la collaboratrice da Bologna a fine agosto 2008 ma a dicembre il Direttore, Guadagnini, mi chiese di iniziare a condurre qualche tg durante le ferie natalizie delle colleghe. All’inizio ero terrorizzata, ma mi sono abituata abbastanza in fretta, anche alle dirette, mi ero fatta le ossa nella mia tv locale precedente».

E ora calcio internazionale a gogo...
«Sì, in particolar modo la Premier League ma anche la Bundesliga e la Ligue 1. Sono ormai quasi 6 stagioni e ora conduco anche “Ventitre” il programma di approfondimento che va in onda su Skysport24 alle 23 nei giorni in cui non ci sono coppe e anticipi e posticipi di campionato».

Secondo lei a cosa si deve la superiorità del calcio della Premier rispetto alla Serie A?
«Diciamo che nel campionato inglese anche le partite non di cartello offrono una spettacolarità alta grazie soprattutto all’intensità di gioco e a quanto corrono i giocatori. Molto meno tatticismo e più verticalizzazioni palla al piede o con passaggi. Sono partite che emanano energia. Non esalta solo Liverpool-Manchester City».

L’altra grande passione oltre allo sport è la musica. Quale concerto vorrebbe andare a vedere?
«Paul McCartney perché l’anno scorso dovevo vederlo con mio papà a Napoli e Lucca e però sono saltati. Mi è rimasta questa voglia anche se l’ho già visto un paio di volte».

Ma Federica Lodi è più da musica live, quindi concerto, oppure ascolto relax in salotto sul divano?
«Decisamente da concerti. Prima della pandemia ne vedevo 4 o 5 al mese. Ricordo i Rolling Stones a Roma, McCartney a Milano, Springsteen a Firenze, cinque o sei appuntamenti con Bryan Adams. Ma amo anche la musica italiana: Timoria, Subsonica, Marlene Kuntz».

Rimane solo uno sulla torre. Chi?
«Paul McCartney».

Ricordi particolari di un concerto?
«Quello di Springsteen a Firenze, iniziò a piovere di brutto ma restai sino alla fine completamente bagnata, indimenticabile! Tra l’altro Bruce dovrebbe venire a Ferrara e quindi mi sto già organizzando monitorando scrupolosamente la situazione. Lui nella mia terra con due date! Mi chiedo dove potrei portarlo a mangiare la “salama da sugo”. Ma poi mi dico, come faccio a invitarlo?».

Siamo alla quarta presentazione, cosa l’ha colpita particolarmente?
«Innanzitutto l’atmosfera che si respira: grande professionalità e autenticità. All’inizio ero un po’ spaventata visto quanto è prestigioso il vostro premio. Mi regala sicurezza avere il Direttore Jacobelli a fianco. Ricordo l’anno scorso che per un piccolo disguido tecnico mi sono dovuta dilungare nell’intervista con Lewandowski che nonostante avesse in mano il trofeo, non esattamente leggero, è rimasto disponibilissimo per tutto il tempo. Un campione anche come persona».

Cosa si sente di dire a proposito di Torino?
«Non la conosco così bene, vengo ogni tanto. Adoro il Museo del Cinema alla Mole, dove c’è stato il mio battesimo col Golden Boy».

Cosa pensa di Pedri?
«Non sono stupita, sta dimostrando tantissimo nonostante la giovane età. Pure i tre precedenti non scherzavano: De Ligt, Joao Felix e Haaland».

Il 2022 sarà incentrato sul tentativo di qualifi cazione dell’Italia ai Mondiali a marzo. Ha sbagliato qualcosa Mancini?
«L’Europeo ci ha dato tanto entusiasmo, forse un po’ illuso. Ma a Mancini non credo si possa imputare granchè. Il sorteggio non è così agevole ma crediamoci».

Lei come si tiene in forma e per chi tifa?
«Tifo Spal e faccio crossfit e padel per cui mi alleno tutti i giorni. Il crossfit è pazzesco, 4 anni fa Di Canio mi ha detto di provarlo ed è scattata subito una sorta di dipendenza: è bellissimo e dà soddisfazione. Non sono un fenomeno ma mi diverto e si fa gruppo».

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