Pedri, Golden Boy stile Iniesta

Lo spagnolo del Barcellona è un mix di tecnica, rapidità, visione di gioco e carisma: solo due gare in questa stagione, ma sono bastati i primi 8 mesi per stregare i giurati
Pedri, classe 2002 (Barcellona)© LaPresse

Chi lo vedesse giocare per la prima volta senza sapere nulla di lui, non esiterebbe a identificarlo come un calciatore cresciuto alla Masìa, la celebre sede delle giovanili del Barcellona, dove i futuri blaugrana apprendono e sviluppano lo stile di gioco che da tre decenni, da quando Johan Cruyff diventò allenatore del club catalano, caratterizza il Barça. E’ un’associazione di idee immediata, tanto sono evidenti in Pedri la padronanza tecnica, la rapidità di fraseggio e di movimento, la capacità di leggere spazi e tempi di gioco. Invece il Golden Boy 2021 al Barcellona è arrivato solo nel 2020, a 17 anni, quasi 18, già con alle spalle un campionato di Segunda Division nel Las Palmas (da dove il Barça lo aveva acquistato un anno prima lasciandolo però in prestito). Ma è arrivato portandosi dietro nei piedi e nella testa già tutto il bagaglio del perfetto blaugrana, come se lo avesse (e in effetti lo ha) con sé dalla nascita. Tanto che a quella prima immediata associazione di idee che lo fa identificare con un giocatore cresciuto in blaugrana fin da bambino, ne segue subito un’altra che porta ad accostarlo a uno dei più grandi dei calciatori formati dal settore giovanile del Barcellona, forse il modello per eccellenza del calcio blaugrana: «Assomiglia a Iniesta», ha confermato a Tuttosport una settimana fa anche Pepe Mel, il tecnico del Las Palmas che nell’estate 2019 lo promosse dall’Under 16 in prima squadra fin dalle amichevoli estive, proprio quelle che fecero innamorare il Barcellona.

Piccolo Iniesta

Con Iniesta, oltre al «feeling con gli attaccanti» sottolineato da Pepe Mel nella citata intervista, Pedri ha in comune il piede preferito, il destro, la zona d’azione, il centrosinistra, e la struttura fisca: 174 centimetri per 60 chili il Golden Boy di Tuttosport 2021 (che a 19 anni deve ovviamente completare la propria crescita muscolare), 173 centimetri per 68 chili El Ilusionista. E hanno in comune soprattutto il modo di giocare, fondato su tecnica e rapidità, di piedi e di pensiero. Bloccato fin dall’inzio di questa stagione da un brutto infortunio muscolare, possibile tributo alla scorsa infinita annata la prima nel Barcellona e dunque la prima con le coppe, chiusa con l’Europeo e poi con l’Olimpiade, Pedri nel 2020-21 ha fatto registrare statistiche impressionanti, registrate da Wyscout. Nei 3665 minuti spalmati sulle 52 partite giocate nel Barcellona (70 a partita di media) ha effettuato una media di 89,48 azioni (intese come giocate sia offensive che difensive) con una percentuale di riuscita del 69,3%. E’ ovviamente la fase di possesso palla quella in cui ha offerto il meglio di sé, meritandosi il paragone con Iniesta. A cominciare dalla capacità di sfuggire agli avversari palla al piede: con il 67,9% di dribbling riusciti nella Liga è stato il 29° dei cinque migliori campionati d’Europa (Premier League, Liga, Bundesliga, Serie A e Ligue 1). Percentuale che scende, ma resta al 62% considerando tutte le competizioni per club. La palla però Pedri sa anche ovviamente smistarla, è una delle caratteristiche che inducono a pensare che possa essere un giocatore cresciuto nel Barcellona. Tra blaugrana e Nazionale spagnola nelle ultime due stagioni ha passato il pallone con l’89,2% di precisione, il 38,3% per i passaggi filtranti e il 60% per quelli verso l’area avversaria. Cifre che diventano straordinarie se si prende in esame l’Europeo: a 18 anni (tanti ne aveva in estate) Pedri è stato quinto del torneo per passaggi (455), terzo con Hojbjerg per passaggi filtranti (15) e sedicesimo per precisione (40%), quarto passaggi nella trequarti (73) e nono per precisione (90%), primo con Insigne per passaggi smarcanti (15) e nono per precisione (46,67%), primo per second assist (3), ossia il penultimo passaggio prima di un gol.

In vantaggio

Il paragone con Iniesta regge anche considerando l’apporto alla fase di rifinitura e finalizzazione. Anzi, tenendo conto dell’età, Pedri per adesso ha fatto addirittura meglio, con quattro gol (tre nella Liga e uno in Champions) e sei assist (tre nella Liga e tre in Champions) a 18 anni e alla prima stagione nel Barcellona. Alla stessa età Iniesta mise assieme appena 6 presenze nella Liga e 3 in Champions, senza gol né assist. Poi però ha inanellato stagioni in cui ha mandato in rete i compagni più di 10 volte e ha sfiorato la doppia cifra nei gol. Segnandone, sopratutto, di pesantissimi nel Barcellona come nella Spagna. Pedri ora è in vantaggio, il resto è nei suoi piedi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...