Bellingham e i suoi fratelli: è un Golden Boy d’autore

Ben 5 tra i candidati al successo nel nostro premio si sono messi in luce nella due giorni di Champions, trascinando a suon di gol i loro club e risultando spesso decisivi
Bellingham e i suoi fratelli: è un Golden Boy d’autore© Getty Images/ANSA

Nel nome di Messi, Mbappé, Haaland, Pogba e di tutti gli altri Golden Boy. E anche di Gavi, l'ultimo a vincere il premio di Tuttosport e che, soltanto per una questione di regolamento, non è tra i favoriti alla vittoria finale anche quest'anno. Il campioncino del Barcellona, da quando ha fatto il proprio debutto in società, non ha smesso di crescere. In continua evoluzione, sia tecnica che tattica, il numero 6 blaugrana è anche andato a segno martedì scorso, firmando una delle reti della manita rifilata dal Barça all'Anversa nel debutto stagionale dei catalani in Champions League. Quello alla squadra belga è stato il suo settimo gol di sinistro.

Non proprio una cosa scontata, considerato che in totale ne ha fatti undici e lui mancino non è. Un altro dei protagonisti della vittoria contro l'Anversa e, più in generale, dell'ottimo avvio di stagione del Barcellona è, senza dubbio, Alejandro Balde che, probabilmente, non vincerà il Golden Boy - perché per i difensori è sempre più difficile (ma non impossibile: vedi De Ligt) - ma che ha già convinto il Barcellona a rinnovargli il contratto fino al 2028 e a blindarlo con la clausola dei crack: mille milioni. Ma anche lontano dalla sponda catalana del Mediterraneo, sono diversi i candidati al Golden Boy 2023 a essersi messi in luce nell'ultima due giorni di Champions League. Vediamoli.

Jude Bellingham (20 anni, Real Madrid)

Il suo gol all'Union di Berlino ha regalato i primi tre punti al Real Madrid facendo esplodere il Santiago Bernabeu in pieno recupero. E non era la prima volta. Una buona abitudine che lo ha già portato a conquistare, dopo poche settimane dal suo arrivo nella capitale, non solo l'affetto dei propri tifosi, ma anche la stima di Carlo Ancelotti: «Ha una qualità straordinaria e anche un po' di fortuna. La palla arriva sempre dov'è lui. Ma non è facile essere sempre nel posto giusto. Lui, però, in questo è più intelligente degli altri». Con quello di mercoledì pomeriggio sono sei le sue reti nei primi sette incontri disputati con la camiseta blanca: un registro che condivide con un certo Cristiano Ronaldo.

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Mathys Tel (18 anni, Bayern Monaco)

L'impatto di Harry Kane in Baviera sarebbe stato ancora più rumoroso se non fosse che a fare ancora più casino è il suo sostituto. All'ex attaccante del Rennes basta davvero pochissimo per essere pericoloso e decidere un incontro. In questo avvio di stagione ha disputato appena 122 minuti e, pur giocando soltanto una volta da titolare, ha messo a referto un assist e tre gol. L'ultimo mercoledì sera, mandando definitivamente al tappeto il Manchester United: «È incredibile come riesce a fare la differenza ogni volta che entra in campo dalla panchina. Vederlo titolare? È solo una questione di tempo», ha ammesso Thomas Tuchel.

Rasmus Hojlund (20 anni, Manchester United)

Sull'altra faccia della medaglia, quella perdente, della sfida di Monaco di Baviera c'è l'ex atalantino che contro il Bayern ha segnato il suo primo gol con i red devils. Un giorno da ricordare, insomma, nonostante la sconfitta, per il calciatore che a 20 anni ha già fatto spendere più di cento milioni: 1,95 allo Sturm Graz, 17,2 all'Atalanta e 75 più 10 di bonus allo United.

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Benjamin Sesko (20 anni, Lipsia)

Dal nuovo Haaland danese a quello sloveno, sebbene qualcuno, soprattutto dopo il golazo alla Van Basten rifilato alla Svezia con la maglia della propria nazionale, lo abbia paragonato proprio al cigno di Utrecht. Autore di una rete nella vittoria della propria squadra sul campo dello Young Boys, l'attaccante del Lipsia è già entrato nel radar dei top team europei, tra i quali il Real Madrid che lo segue con grandissima attenzione.

Oscar Gloukh (19 anni, Salisburgo)

Dopo Haaland e Sesko, il club austriaco della fattoria del toro rosso (fratello maggiore e meno ricco di quello tedesco) ci sta riprovando anche con il centravanti israeliano, andato a segno nella vittoria della propria squadra sul campo del Benfica davanti a un altro papabile Golden Boy, Antonio Silva che, però, dalla sua, ha messo nei guai i suoi rimediando un’espulsione dopo appena 13 minuti.

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Nel nome di Messi, Mbappé, Haaland, Pogba e di tutti gli altri Golden Boy. E anche di Gavi, l'ultimo a vincere il premio di Tuttosport e che, soltanto per una questione di regolamento, non è tra i favoriti alla vittoria finale anche quest'anno. Il campioncino del Barcellona, da quando ha fatto il proprio debutto in società, non ha smesso di crescere. In continua evoluzione, sia tecnica che tattica, il numero 6 blaugrana è anche andato a segno martedì scorso, firmando una delle reti della manita rifilata dal Barça all'Anversa nel debutto stagionale dei catalani in Champions League. Quello alla squadra belga è stato il suo settimo gol di sinistro.

Non proprio una cosa scontata, considerato che in totale ne ha fatti undici e lui mancino non è. Un altro dei protagonisti della vittoria contro l'Anversa e, più in generale, dell'ottimo avvio di stagione del Barcellona è, senza dubbio, Alejandro Balde che, probabilmente, non vincerà il Golden Boy - perché per i difensori è sempre più difficile (ma non impossibile: vedi De Ligt) - ma che ha già convinto il Barcellona a rinnovargli il contratto fino al 2028 e a blindarlo con la clausola dei crack: mille milioni. Ma anche lontano dalla sponda catalana del Mediterraneo, sono diversi i candidati al Golden Boy 2023 a essersi messi in luce nell'ultima due giorni di Champions League. Vediamoli.

Jude Bellingham (20 anni, Real Madrid)

Il suo gol all'Union di Berlino ha regalato i primi tre punti al Real Madrid facendo esplodere il Santiago Bernabeu in pieno recupero. E non era la prima volta. Una buona abitudine che lo ha già portato a conquistare, dopo poche settimane dal suo arrivo nella capitale, non solo l'affetto dei propri tifosi, ma anche la stima di Carlo Ancelotti: «Ha una qualità straordinaria e anche un po' di fortuna. La palla arriva sempre dov'è lui. Ma non è facile essere sempre nel posto giusto. Lui, però, in questo è più intelligente degli altri». Con quello di mercoledì pomeriggio sono sei le sue reti nei primi sette incontri disputati con la camiseta blanca: un registro che condivide con un certo Cristiano Ronaldo.

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