Le guardano come fossero due divinità scese in terra. Dalle più spavalde, che approfittano dell’occasione per chiedere loro consigli, accorgimenti, o semplicemente qualche curiosità; alle più timide, che preferiscono nascondersi tra la platea per ascoltare con attenzione i pensieri e le riflessioni di Sara Gama e Ivana Andrés. Sono loro, le ragazze della Freedom, ospiti d’onore di Tuttosport all’evento di presentazione dei vincitori della ventiduesima edizione del Golden Boy. A precedere la carrellata dei futuri premiati - attesi a Torino per la cerimonia ufficiale del prossimo 16 dicembre - un simpatico confronto fra le due campionesse di Juve e Inter con le giovani ragazze della Freedom.
Le parole di Ivana Andrés e Sara Gama
Si spazia da domande di carattere tecnico, ad altre più personali, come la gestione della pressione prima di una partita: "La componente mentale è fondamentale per un’atleta - sottolinea Ivana Andrés - bisogna lavorarci ogni giorno con dedizione. Mi capita spesso di essere tesa prima di una gara, ma da qualche anno oltre al prezioso supporto delle mie compagne, posso contare sulla consulenza personale di un mental coach. Sono loro a farmi ritrovare la fiducia nei momenti più complessi. Sapere di poterli avere al mio fianco è speciale". Più “tradizionale” (per sua stessa ammissione), invece, l’approccio di Sara Gama: "Gestisco lo stress concentrandomi su ciò che devo fare. Mi rilasso tenendo alla larga le negatività, altrimenti rischi poi di trascinarle in campo. Quando commetto un errore cerco di mettermelo subito alle spalle, di resettare per poter pensare subito alla giocata successiva. Quando sei tranquilla e in fiducia tutto diventa più semplice. Cosa cambierei se potessi tornare indietro? - continua Sara Gama - Forse avrei scelto l’estero prima. Quando ho lasciato l’Italia, da noi - in termini di squadre - non c’era ancora l’offerta a cui siamo abituate oggi. I grandi club italiani non esistevano ancora. L’estero è un’esperienza di vita che consiglio: io l’ho fatta a 20 anni andando prima a Los Angeles e poi al Psg qualche anno dopo. Insomma, forse mi sarei messa in gioco prima, perché poi c’è sempre il tempo per tornare. È importante mettersi subito alla prova, uscire dalla propria zona di comfort".
Sara Gama fa il punto sul calcio femminile
A prendere il microfono a turno sono ragazze di tutte le età: da quelle della prima squadra, alle più giovani dei vari settori under. Mai banali, però, le domande: “Arriverà mai un momento in cui il merito sarà messo al primo posto e in cui a farcela saranno davvero le ragazze più dotate?” - chiede una ragazzina dell’Under 17 a Sara Gama. "Un sistema calcio sano dovrebbe funzionare così - risponde la juventina - purtroppo esistono ancora dinamiche che inibiscono questo processo. Ivana ed io siamo però due esempi di meritocrazia, due ragazze che ce l’hanno fatta e sono andate oltre con sacrificio e tanto lavoro. Non ci si deve abbattere mai, nemmeno di fronte alle ingiustizie, pensando sempre a divertirsi nonostante tutto e tutti. Se si ragiona così nella vita, di solito, si fa strada". Infine, al termine dell’evento, qualche riflessione sulle prospettive del calcio femminile: "Vedere così tante ragazze appassionate mi riempe di gioia - continua Sara Gama - sono la prova vivente dei passi in avanti che stiamo facendo a livello giovanile in Italia. Bello poi che si dia il giusto risalto a una società di Serie B come la Freedom che sta soddisfando alla grande la crescente domanda di ragazzine che vogliono avvicinarsi a questo sport. La sfida più importante per la crescita futura del calcio femminile sta ora nel trovare dei luoghi adatti dove far giocare queste ragazze. Si parla spesso del vertice della piramide, la Serie A, ma occorre riflettere sugli investimenti che andrebbero fatti sulle fondamenta del nostro sistema calcio. Dai vari settori giovanili, alle società dilettantistiche: bisogna costruire campi, centri sportivi, spogliatoi... Oggi molte ragazze vorrebbero giocare, ma non trovano gli spazi dove poterlo fare. È lì che dovremmo concentrare le nostre energie".