
Il Board delle Leggende ha deciso di assegnare il Golden Player Man a Diogo Jota, una scelta che sottolinea quanto il calciatore portoghese sia stato un punto di riferimento per tutto il mondo del calcio e quanto la sua scomparsa abbia lasciato un vuoto incolmabile. Per il suo modo di vivere la partita, per la dedizione e l’impegno profusi fino all’ultima goccia di energia in ogni match, Jota è stato – e resterà – un esempio per tutti i giovani calciatori che sognano di diventare grandi campioni come lui e, un giorno, di conquistare il Golden Boy.
La Golden Player Woman è invece Leah Williamson, che con l’Arsenal e la Nazionale inglese ha, nel giro di pochi mesi, sollevato per due volte il trofeo di miglior squadra d’Europa. La Women’s Champions League è arrivata battendo il Barcellona – detentore delle due edizioni precedenti – in una finale in cui Williamson ha offerto una prestazione difensiva memorabile. La sua fame di vittoria, però, non si è fermata quel 24 maggio: instancabile, ha guidato da capitana l’Inghilterra verso un altro trionfo, la conquista dell’Europeo femminile in Svizzera, quest’estate. Eppure Leah Williamson non si considera ancora pienamente soddisfatta. Al termine dei festeggiamenti per il titolo europeo ha dichiarato: “Non ho vinto tutto, mi manca la Coppa del Mondo.”
Ci proverà nel 2027: sempre da capitana, sempre al comando della sua difesa. Il Paris Saint-Germain è stato senza dubbio la miglior squadra dello scorso anno. Autore di un triplete e finalista del Mondiale per Club, ha raggiunto traguardi storici grazie a un’organizzazione societaria capace di comporre, finalmente, un puzzle che per anni sembrava irrisolvibile. Per questo motivo, il premio di Best President non poteva che andare a Nasser Al Khelaifi, l’uomo al vertice della miglior squadra del mondo. Premiare come Best Football Executive il suo braccio destro, Luís Campos, è stata una scelta altrettanto naturale. Il direttore sportivo portoghese, arrivato nella capitale francese nel 2022, ha saputo costruire un’orchestra perfetta: prima con gli acquisti di Vitinha, Nuno Mendes e Fabián Ruiz, poi con la scommessa su Dembélé, e infine con l’operazione – onerosa ma lungimirante – per il giovane talento Désiré Doué. Con coraggio, visione e forza del lavoro, Luís Campos ha trasformato il Paris Saint-Germain da eterna incompiuta a regina del calcio europeo.