
È cresciuta in fretta Eva Schatzer. Riservata e determinata – caratteristiche tipiche della sua terra d’origine, l’Alto Adige – timida con lo sguardo, pungente con i piedi. Basta guardarla ogni volta che sistema il pallone per una punizione o sul calcio d’angolo… La centrocampista classe 2005 è la vincitrice del premio Best Italian Golden Girl, meritato sul campo. Anzi, al centro del campo della Juventus Women che, come spesso accade, ha bruciato tutti sul tempo portandola a Torino quando aveva appena 15 anni: nel 2023/2024 una stagione in prestito alla Sampdoria, prima di riprendersela definitivamente e consacrarla. Già, perché nella scorsa stagione il tecnico Canzi le ha affidato le chiavi del centrocampo, punto fermo in campionato (vinto) così come in Champions. La sua freddezza è decisiva quando bisogna gestire palloni complicati e, unita a una visione di gioco da veterana, le ha permesso di diventare subito protagonista, sostenuta dalla totale fiducia del suo tecnico.
Juve, una fortuna per Eva
Riservata, determinata e pure umile: quest’anno la Juve ha preso per il centrocampo una certa Lia Wälti e per Eva questo è stato, come ha detto lei stessa, una fortuna, un’occasione per crescere, per imparare. Non si è sentita messa in secondo piano, anzi. E Canzi lo ha dimostrato schierandole già una a fianco dell’altra. Un’evoluzione, quella compiuta da Schatzer, che chiaramente non è sfuggita neanche al ct Soncin che l’ha voluta con sé all’ultimo, entusiasmante Europeo di Svizzera e che sa bene che partendo da lei può costruire il centrocampo del futuro. Ha solo 20 anni e un futuro ancora tutto da scrivere: lei, intanto, ha iniziato la nuova Champions League con un gol meraviglioso su punizione. Con i piedi fa quello che vuole, adesso vedremo se scioglierà un po’ di emozioni con il primo, siamo certi, di una lunga serie di premi.