Fonseca: una carriera tra gioie e dolori

Da Cagliari a Como passando per Napoli, Roma e Juventus, tra gol e infortuni una vita calcistica trascorsa quasi interamente in Italia per il bomber di Montevideo
Fonseca: una carriera tra gioie e dolori

La nuova vita di Daniel Fonseca è in giacca e cravatta, da procuratore in giro per gli stadi di mezzo mondo. Gestisce il talento, tra gli altri, di Muslera, Caceres e, in passato, di Luis Suarez. Di talento, da calciatore, Fonseca ne aveva da vendere, anche se gli infortuni lo hanno frenato. Se ne accorsero già quando in Uruguay giocava con il Nacional Montevideo. Due anni in prima squadra, poi il grande viaggio verso l’Europa. Si trasferì a Cagliari, senza però riuscire a ottenere il passaporto italiano nonostante italiana fosse l’origine dei nonni. In Sardegna giocò 50 partite in due campionati, segnando 17 reti. Nell’estate del 1992 venne acquistato dal Napoli, che investì una cifra importante: quindici miliardi di lire più il cartellino di Vittorio Pusceddu. Altre due stagioni in Serie A, ma per Fonseca furono le uniche due in doppia cifra: sedici reti nel 1992-93, 15 nel 1993-94. Con la maglia azzurra segnò tutte e cinque le reti azzurre in una partita di Coppa Uefa a Valencia. 

ROMA E JUVE. In due anni, la valutazione di Fonseca salì ancora: la Roma, nel 1994, lo prese per 17,5 miliardi più il cartellino di Benito Carbone, valutato altri 7,5 miliardi. Un totale di 25 per la società del presidente Sensi, con cui non riuscì però a ripetere gli anni di Napoli, almeno dal punto di vista realizzativo. Otto gol sia nel 1994-95 che nel 1995-96, soltanto 4 nel 1996-97 in un attacco tutto sudamericano insieme all’argentino Abel Balbo. Fonseca non ebbe modo di incrociare Zeman a Roma: nella stagione 1997-98 passò alla Juventus per 9 miliardi di lire, con 10 reti in 42 presenze in Serie A. Con la maglia bianconera, Fonseca ha vinto gli unici due trofei in Italia: prima la Supercoppa 1997, poi lo scudetto nel 1997-98. Ma la carriera di Fonseca, a Torino, iniziò a prendere la sua parabola discendente: nella stagione 1999-2000, a causa di numerosi infortuni, non scese mai in campo in campionato, disputando una sola gara di Coppa Uefa contro il Levski Sofia e una partita di Coppa Italia contro il Napoli il 16 dicembre 1999.

RITORNO IN ITALIA. Fonseca decise di risolvere il contratto con la Juventus per tornare in Sudamerica: non in Uruguay, ma in Argentina, con il River Plate. Ma prima di appendere gli scarpini al chiodo, a Fonseca capitò un’altra occasione per tornare a respirare per un’ultima volta l’aria della Serie A. Nel “piccolo” Como, neopromosso, nella stagione 2002-03: giocò però soltanto due partite, prima di dire definitivamente addio al calcio. In nazionale, Fonseca ha giocato 30 partite, due delle quali nel Mondiale del 1990, in Italia, prima di vincere la Coppa America nel 1995. E l’Italia era nel suo destino.

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