Mancini, numeri da Grand'Italia

Mancini, numeri da Grand'Italia

Roberto Mancini ha infranto anche il tabù Bulgaria, nazione dove gli azzurri non avevano mai vinto. Roberto Mancini ha perso soltanto il 6,8% delle partite sulla panchina della Nazionale (2 su 29): nessun ct che abbia guidato l’Italia per più di cinque partite ha fatto meglio di lui. L’Italia di Roberto Mancini è imbattuta da 470 minuti e ha subito soltanto 3 gol nelle ultime 14 partite. Manuel Locatelli, alla prima, splendida rete in azzurro, è il ventottesimo marcatore diverso dell’Italia di Roberto Mancini che ha inanellato il ventiquattresimo risultato utile consecutivo. Questa è sempre più un’Italia grandi numeri, cioè una Grand’Italia. Si capisce perché, dopo avere sfondato il muro bulgaro con una vittoria ben più netta del punteggio, suscitino tenerezza le verbose disquisizioni sulla Nazionale 2021 che sarebbe meno scintillante delle versione 2020 così come l’ossessiva ripetizione della necessità di segnare molti gol per non soccombere di fronte alla Svizzera che infatti alla Lituania ne ha segnato soltanto uno e ora è seconda nel gruppo C. Per non dire dei distinguo di lana caprina sulla differenza fra il primo e il secondo tempo che avevano caratterizzato alcune correnti di pensiero all’indomani del successo sull’Irlanda del Nord.

La verità l’ha detta il ct: in questa prima fase delle qualificazioni mondiali, nessuna nazionale è al meglio della condizione; basti pensare ai variegati patemi iniziali di Spagna, Francia, Olanda, tanto per fare nomi. La verità è che, passo dopo passo, di vittoria in vittoria, il Gruppo Mancini acquisisce costantemente una maggior consapevolezza della propria forza, resa evidente anche dall’intercambiabilità degli interpreti, scelta obbligata quando si devono giocare tre partite nell’arco di sei giorni. Il bello di questa squadra è anche l’alternarsi dei suoi protagonisti. A Parma aveva ritrovato il gol in azzurro Immobile; a Sofia ha segnato la sua undicesima rete Belotti, più forte anche del Covid che l’aveva bloccato per oltre due settimane e la prodezza di Locatelli ne ha rimarcato il salto di qualità che, grazie all’esperienza sassuolese, lo candida a perno del centrocampo. La gioia del capitano del Toro e la sua V per la neonata Vittoria; la felicità di Locatelli che meritava questa soddisfazione fanno da corollario allo spirito di gruppo che caratterizza quest’Italia, l’Italia di Mancini. Avanti così.

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