Italia, con la forza di un grande ct il bello devo ancora venire

Italia, con la forza di un grande ct il bello devo ancora venire© Getty Images

Il Belgio, formidabile incompiuta di talenti e presumibilmente ancora per poco in testa al ranking mondiale dov’è guatato dal Brasile, non perdeva due partite di fila da cinque anni. L’Italia l’ha battuto per la seconda volta in tre mesi, onorando il titolo di campione d’Europa nella partita per il terzo posto della Nations League. Altro che finalina, come da alcune parti era stata superficialmente presentata la gara di Torino, città portafortuna degli azzurri che qui non perdono da 66 anni. Il confronto è stato ad alto livello, ricco di emozioni e di spettacolo. Dice bene Mancini, quando osserva che se contro la splendida Spagna di Luis Enrique gli azzurri non fossero rimasti in dieci dopo 43 minuti, le cose sarebbero potute andare diversamente. Barella, Chiesa, Donnarumma, Locatelli, Pellegrini sono stati fra i protagonisti di un successo corroborante in vista dello scontro con la Svizzera per la qualificazione ai mondiali in Qatar. La forza di questa Nazionale poggia sulla qualità del gruppo e l’intercambiabilità degli interpreti, esaltate dal suo ct, primo nella storia a vincere 30 partite sulle 44 disputate e primo a totalizzare 101 punti, nonostante in A sia solo del 34% la percentuale dei convocabili. Lo stato di grazia dei solisti azzurri; il recupero psicologico di Donnarumma, il più giovane capitano degli ultimi 55 anni, dallo Stadium applaudito; l’età media dei primi undici schierati (24,9), una prova davvero brillante: per questa Italia, il bello deve ancora venire.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...