Italia-Svizzera 1-1: Jorginho ci ricasca, match-point fallito

All'Olimpico di Roma finisce 1-1 vantaggio ospite con Widmer e pari azzurro con Di Lorenzo, poi il regista sbaglia il rigore che avrebbe spalancato le porte per i Mondiali
8) Italia-Svizzera 1-1 (12/11/2021): il rigore fallito da Jorginho all'Olimpico in una gara che, se vinta, avrebbe potuto portare gli azzurri a Qatar 2022© EPA

ROMA - Come a Basilea è ancora Jorginho a 'tradire' l'Italia di Mancini, che all'Olimpico di Roma fallisce il 'match-point' per la qualificazione ai Mondiali del 2022. È il regista del Chelsea (già ipnotizzato da Sommer nel match di andata) a calciare in curva il rigore del possibile successo allo scadere sulla Svizzera, passata presto in vantaggio con l'ex udinese Widmer e poi ripresa da un 'incornata' di Di Lorenzo alla mezz'ora. Finisce 1-1 e con le due squadre che restano così a pari punti, in attesa dell'ultima giornata che vedrà gli azzurri far visita all'Irlanda del Nord e gli elvetici ospitare la Bulgaria.

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Infermerie piene per i due tecnici

Senza capitan Chiellini, Bastoni e Immobile (ai box come i romanisti Pellegrini e Zaniolo), Mancini lancia Acerbi in difesa al fianco di Bonucci (sul suo braccio la fascia) e Belotti al centro del tridente completato da Chiesa e Insigne. Nel 4-3-3 azzurro 'governato' da Jorginho sono invece Barella e Locatelli le mezzali, con Di Lorenzo ed Emerson terzini nel reparto a protezione di Donnarumma. Indisponibili invece Xhaka, Elvedi, Fassnacht, Kobel, Seferovic, Embolo e Zuber per Yakin, che opta per un 4-2-3-1 in cui capitan Shaqiri è chiamato a ispirare Okafor insieme agli altri due trequartisti Steffen e Vargas. In mediana titolare l'atalantino Freuler (in coppia con Zakaria) come davanti al portiere Sommer c'è spazio per il torinista Ricardo Rudriguez sul lato sinistro della difesa, completata dall'ex udinese Widmer e dai centrali Akanji e Schar.

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Di Lorenzo risponde a Widmer

Contrariamente alle attese non è una Svizzera attendista quella di inizio match ed è anzi l'Italia che nei primi dieci minuti, pur senza rischiare, con Jorginho 'braccato' da Shaqiri fatica a uscire dalla propria metà campo e appena ci riesce si fa infilare. All'11 lancio lungo sulla sinistra per Okafor, più veloce di Acerbi che temporeggia in attesa del raddoppio di Bonucci: non basta a impedire lo scarico per WIdmer che di destro scaraventa la palla all'incrocio. Il colpo è pesante per la Nazionale, che accumula passaggi sbagliati e pressa in maniera slegata, concedendo ancora spazi e conclusioni a Okafor (15') e Shaqiri (20'). La mira dei due è per fortuna imprecisa ma serve una scossa, che sembra arrivare al 22': Emerson va via a Schar sulla sinistra e scarica per Jorginho, piattone destro smorzato da Akanji con Sommer che si supera infine sul tiro a colpo sicuro di Barella. L'episodio 'accende' gli azzurri che alzano il proprio baricentro e impegnano di nuovo il portiere ospite con un 'velonoso' destro a giro di Chiesa (24'). La Svizzera non rinuncia però a pungere e ci riprova alla mezz'ora su punizione: cross di Shaqiri per la testa di Schar che non sorprende però Donnarumma. Ben altro esito scaturisce invece dal calcio piazzato (conquistato con caparbia e tecnica da Barella) che al 35' riporta a galla l'Italia: finta e contro finta di Insigne ed Emerson, poi la 'pennellata' del napoletano nel cuore dell'area elvetica dove il suo compagno di club Di Lorenzo anticipa l'uscita di Sommer e fa 1-1. C'è però un 'silent check' del Var e l'Olimpico deve attendere muto per oltre un minuto il responso del Var (controllo su eventuali posizioni di fuorigioco) prima di sciogliersi in un urlo di gioia, con i cori che riprendono vigore e accompagnano Jorginho e compagni fino all'intervallo.

Jorginho fallisce il 'match-point'

Dagli spogliatoi rientrano gli stessi ventidue e alla ripresa del gioco c'è subito un brivido per i tifosi azzurri, con il pallone crossato da Okafor che sbatte sulla mano di Bonucci: lo svizzero protesta ma per Taylor il braccio è attaccato al corpo e lascia proseguire. Scampato il pericolo la squadra di Mancini sembra comunque aver perso la verve con cui aveva finito il primo tempo e il ct, dopo un 'destraccio' a lato di Zakaria (54'), con mezz'ora ancora da giocare decide di intervenire: dentro Berardi e Tonali al posto di Belotti e Locatelli (58'). La doppia mossa ha l'effetto di un energizzante e Yakin risponde con Garcia e Imeri al posto dell'acciaccato Rodriguez e di Steffen, mentre nell'Italia arriva anche il turno di Cristante (fuori Barella al 69'). La Svizzera ora sembra sulle gambe e gli azzurri provano ad approfittarne: sugli sviluppi di un corner la conclusione di Insigne deviata da Akanji prende in controtempo Sommer che è bravo però a salvarsi con le gambe (76'). Mancini chiede ai suoi un ultimo sforzo e si gioca anche le carte Calabria e Raspadori (al posto di Emerson e Insigne), sull'altro fronte si pensa soprattutto a difendere il pari con gli ingressi di Frei e Sow (fuori Okafor e Shaqiri) e poi - dopo un destro alto di Chiesa all'84' - con quello di Zeqiri (per Vargas). A rovinare i piani di Yakin ci prova però Garcia che spinge maldestramente in area Berardi, con l'arbitro che richiamato al monitor dal Var rivede l'episodio e indica il dischetto. La palla se la prende Jorginho, che si presenta dagli undici metri per riscattare l'errore del match di andata pareggiato 0-0 a Basilea: allora fu Sommer a chiudergli la porta, stavolta invece il regista del Chelsea calcia direttamente in curva il match-point per la qualificazione ai Mondiali. E dopo un gol sbagliato da Zakaria su errore di Donnarumma, che poteva costare un'atroce beffa agli azzurri, la sfida finisce 1-1 e con la festa che resta 'strozzata' in gola ai 50mila dell'Olimpico.

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