Abbiamo ancora voglia di Nazionale?

Abbiamo ancora voglia di Nazionale?© LAPRESSE

Abbiamo ancora voglia di Nazionale? Facile rispondere sì dopo quel gol di Raspadori servito a battere l’Inghilterra, spedita nella serie B europea. Perché l’entusiasmo di una partita così non ci ripaga dell’assenza al Mondiale (anzi ne acuisce la lancinante frustrazione), ma almeno ci fa godere un po’, ci restituisce una serata di orgoglio e ci elemosina qualche spicciolo di speranza. Perché il ragionamento del ct Mancini, alla vigilia della gara, sulla voglia di Italia che va e viene, si rifletteva tristemente nei forfait proseguiti fino a ieri mattina e, soprattutto, nella palpabile sensazione che della nazionale importi sempre a meno persone.



La colpa è del calendario mixato come un brutto pezzo da discoteca, perché - lo sosteniamo da una vita - interrompere campionati e coppe europee per partite di qualificazione, sparpagliando i campioni per il mondo, rappresenta il masochismo di un sistema che proprio non ci riesce a fare sistema e che finisce sempre per fregare chi mette i soldi, cioè i club. Se le nazionali avessero un pezzo di annata tutto per loro, all’inizio alla fine, per disputare competizioni o qualificazioni, ci sarebbero certamente meno giocatori che marcano visita e più tifosi che partecipano.
Ma il calendario è questo, il tormento delle pause ce lo dobbiamo tenere e quindi meno male che ci sono Bonucci e Raspadori di un gol meraviglioso, meno male che è sempre una goduria battere gli inglesi. Così alla domanda se abbiamo ancora voglia di nazionale possiamo rispondere sì, anche abbastanza convinti. Poi vediamo quanto dura, perché quando vedi i giocatori che si sfilano, la quota di italiani in Serie A che si assottiglia come i ghiacciai sulle Alpi e San Siro che si riempie per Milan-Udinese, ma non per Italia-Inghilterra (per quanto 50mila sia un pubblico onorevole) si ha l’impressione che serva di più di una magia di Raspadori per rivitalizzare quella voglia.

 

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