Italia e Vialli: quell'amore per la Nazionale che Luca ha incarnato fino alla fine

Capodelegazione degli azzurri campioni d'Europa a Wembley, in realtà Gianluca è stato il Capitano non giocatore per il gruppo che Mancini ha portato alla conquista del titolo inseguito per 53 anni. Testimoniando i valori assoluti del Club Italia, di cui ha voluto far parte con tutto se stesso. Come le parole di Florenzi sottolineano, come quel discorso pronunciato nello spogliatoio di Londra, prima della finale con l'Inghilterra, che resterà indelebile nella storia della nostra massima rappresentativa
Italia e Vialli: quell'amore per la Nazionale che Luca ha incarnato fino alla fine© AG ALDO LIVERANI SAS

In queste ore di dolore, di lacrime non trattenute, sebbene avessimo sperassimo di non doverle più piangere, c'è un video che sta ridiventando virale in Rete. Ritrae Alessandro Florenzi nella notte meravigliosa di Wembley, 11 luglio 2021, Italia campione d'Europa. La sua felicità è incontenibile e c'è un passaggio delle sue dichiarazioni che va dritto al cuore del capodelegazione azzurro: "Abbiamo in Nazionale un esempio che ogni giorno ci dimostra come si debba vivere e come ci si debba comportare. È Vialli. Per noi è speciale. Adesso lui mi odierà perché ho detto queste cose, ma, credetemi, lui è davvero speciale". Il sorriso di Alessandro era tutto per Gianluca. Di partite in azzurro, sinora Florenzi ne ha giocate 49 e oggi, si capisce perché, abbia scritto queste parole, dedicate a Gianluca: "Non ho chiesto quasi nulla a Babbo Natale quest’anno, solamente che tu potessi rispondermi a quel messaggio, ma così non è stato e non lo sarà mai. Lasci un vuoto incolmabile dentro il nostro gruppo. Il tuo esempio di come hai affrontato tutto e della forza che incredibilmente tu davi a noi ogni giorno. Insieme siamo arrivati sul tetto d’Europa, ma tu hai fatto una cosa ancora più grande, sei rimasto nel cuore di tutti noi e ti assicuro, amico, che è più importante questo di ogni vittoria… Ho fatto una promessa e farò di tutto per mantenerla… Quando farò la mia 50^ presenza in nazionale ti penserò. Ciao Gianlu, grazie per tutti gli insegnamenti che mi hai dato e che porterò per sempre con me. Riposa in pace campione di vita".  

IL TESTIMONE DI RIVA. Vialli è stato per tre anni il capodelegazione della Nazionale azzurra, ruolo ricoperto prima di lui da Gigi Riva e nessuno meglio di Gianluca avrebbe potuto raccogliere il testimone di Rombo di Tuono, campione del mondo con l'Italia di Lippi nel 2006. Tutto si tiene, l'uno e l'altro magnifici interpreti dei valori assoluti della squadra 4 volte campione del mondo, 2 volte campione d'Europa, 1 volta campione olimpica. Chiamandolo accanto a sé nel novembre 2019, Roberto Mancini fece una scelta felice. Impegnato nell'opera di ricostruzione della Nazionale dopo il fiasco della mancata qualificazione ai mondiali di Russia, il ct intuì che avere al proprio fianco il suo dioscuro, per dirla con Brera, avrebbe permesso all'Italia di avere un capitano non giocatore, seduto in panchina con il suo allenatore, un compagno di squadra dalla forza morale e dall'esperienza azzurra di fondamentale importanza. Così è stato.  

IL DISCORSO DI WEMBLEY. Torna alla memoria il discorso pronunciato da Vialli davanti alla Nazionale, prima della finale di Wembley, tratto dal 'L'Uomo nell'arena' di Roosevelt.  “Non è colui che critica a contare, né colui che indica quando gli altri inciampano o che commenta come una certa azione si sarebbe dovuta compiere meglio. L’onore spetta all’uomo nell’arena. L’uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze. L’uomo che dedica tutto se stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta. L’uomo che, quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato. Quest’uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta”. Ti ameremo per sempre, anima grande.

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