E ora lo stop per la Nazionale: i 5 motivi per cui non sarà una sosta “fastidiosa"...

Il campionato lascia il campo all'avvio delle qualificazioni per Euro 2024: dal nuovo incrocio con gli inglesi al boom di Retegui, ecco perché all'azzurro conviene tornare ad appassionarsi
E ora lo stop per la Nazionale: i 5 motivi per cui non sarà una sosta “fastidiosa"...© Getty Images

In un mondo non si dice perfetto, ma appena normale, chi è così infastidito dalla “sosta per le Nazionali” da non riuscire a sopportarla, soprattutto tra i colleghi, dovrebbe astenersi dal commentare poi le partite dell’Italia. Invece c’è la fila di gente pronta a dire la sua e guai a star giù dal carro almeno un giro. Ma la Nazionale ha le spalle larghe e, soprattutto, sa rendere felici e “chiama” editoriali quando vince, e critiche quando perde. Tra l’altro, questa che affronta la squadra di Roberto Mancini non è una sosta banale, per una serie di motivi, Vediamo quali.

Primo: è una ripartenza storica

La Nazionale si ritrova dopo l’eliminazione dalla fase finale del Mondiale, la seconda consecutiva. Un trauma lenito certo dalla vittoria dell’Europeo, ma è evidente che l’ultima amarezza sia quella che pesa di più. E, così, c’è molta curiosità per capire come e con chi Mancini vorrà ripartire con questo suo nuovo ciclo.

Secondo: i volti nuovi

Il ct, lo sappiamo, è alle prese con una crisi di vocazioni che coinvolge tutto il calcio italiano, ma che si accanisce soprattutto su alcuni ruoli, primo fra tutti l’attacco. Così ha deciso di pescare un jolly fin dall’altra parte dell’oceano convocando l’italo-argentino Mateo Retegui. Possibile, perfino, che il ragazzo di San Fernando sia già titolare contro l’Inghilterra.

Terzo: gli avversari

L’Inghilterra, appunto. Sconfitti nella finale dell’Europeo e nel girone di Nations League, gli inglesi sono animati da una fiera volontà di rivincita, cosìcché quella di giovedì a Napoli sarà una partita più che mai “vera” nel solco della tradizione di una sfida che ha scritto pagine memorabili nella storia del calcio mondiale.

Quarto: il blasone

Non va dimenticato, poi, che questa settimana comincia il cammino verso la fase finale di Euro 2024 e che in Germania l’Italia ci arriverà - perché si deve qualificare, non facciamo scherzi - da campione d’Europa in carica. E dover difendere un titolo è sempre un valore aggiunto in più.

Quinto: la memoria

Quella di Napoli, infine, sarà la prima partita che la Nazionale giocherà dopo la scomparsa di Gianluca Vialli, un uomo e un campione che ha legato in maniera indelebile il suo percorso a quello azzurro. Soprattutto negli ultimi anni, quelli dentro i quali ha trovato forza e vigore per contribuire al mito nonostante il destino si fosse accanito contro di lui. Ha speso gli ultimi mesi della sua vita (anche) a spiegare perché e come quella maglia fosse speciale, come non si indossi ma si prenda in prestito e vada restituita in condizioni migliori proprio per ciò che rappresenta. Ecco, almeno questa volta, almeno in sua memoria, sarebbe civile lasciar da parte le supponenti frasi sulla sosta della Nazionale. Non sarà una settimana banale.

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