Pagina 2 | La Juve, l'Italia, il no a Locatelli, Chiesa: Mancini chiarisce

INVIATO A FIRENZE - «Il Loca? Lo abbiamo fatto debuttare noi, è sempre stato con noi. Può capitare di saltare una convocazione. Lui deve pensare a continuare come sta facendo perché contro l’Inter è stato bravissimo: ha giocato una delle migliori partite degli ultimi mesi. Deve continuare a lavorare così e tornerà con noi». Nessun “caso Locatelli”, dunque, per Roberto Mancini che non ha convocato il centrocampista della Juventus in occasione di queste prime gare della Nazionale per le qualificazioni a Euro 2024. Una scelta che non ha lasciato indifferente il centrocampista bianconero: «Ci sono rimasto male - ha confessato subito dopo la gara contro l’Inter - ma io posso solo pensare di dimostrare sul campo di poterla meritare».

Sono tanti, forse troppi

Locatelli sconta un pre-Mondiale non troppo brillante e, soprattutto, la modifica del ruolo in campo, perché da qualche mese ormai non fa più la mezzala ma gioca stabilmente da centrale davanti alla difesa, là dove Mancini ha numerose alternative: da Jorginho a Tonali e Cristante. Senza contare, come ha spiegato ancora il ct, che quello del centrocampo è l’unico reparto in cui c’è una certa abbondanza di convocabili in azzurro. Un concetto che vale anche per Fagioli (per cui Mancini nutre una grande stima in prospettiva) che è stato lasciato all’Under 21 per le amichevoli in vista del prossimo Europeo di categoria a giugno. Una dinamica, quella dell’abbondanza, che coinvolge anche un altro centrocampista in grande crescita come Zaccagni della Lazio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiesa resta a casa

Mancini ha poi sdoganato l’utilizzo degli oriundi, per necessità: «Tempo fa - ha ammesso con onestà intellettuale - sostenevo che in Nazionale dovessero giocare solo italiani, ma adesso il mondo è cambiato, tutte le Nazionali hanno naturalizzati o giocatori con doppio passaporto. Inutile girarci attorno: italiani ce ne sono sempre meno, a livello Primavera ci sono gare senza italiani, quelli che crescono qui e non hanno doppio passaporto ce li soffiano, altri che potrebbero giocare li lasciamo andare all’estero: possibile che Gnonto, titolare in Premier League, non potesse giocare nella Sampdoria o nella Fiorentina? No: quella della Champions non è la rinascita del calcio italiano, perché di italiani titolari ce ne sono pochissimi, ma dei club italiani». Uno che potrebbe giocare eccome è Chiesa, ma contro l’Inter lo ha bloccato un nuovo infortunio: «Non è nemmeno partito da Torino», ha commentato, sconsolato, Mancini. Lo juventino dovrà sostenere ulteriori controlli per far luce sulla tendinite che l'ha costretto a giocare meno di 20 minuti contro l'Inter.

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Chiesa resta a casa

Mancini ha poi sdoganato l’utilizzo degli oriundi, per necessità: «Tempo fa - ha ammesso con onestà intellettuale - sostenevo che in Nazionale dovessero giocare solo italiani, ma adesso il mondo è cambiato, tutte le Nazionali hanno naturalizzati o giocatori con doppio passaporto. Inutile girarci attorno: italiani ce ne sono sempre meno, a livello Primavera ci sono gare senza italiani, quelli che crescono qui e non hanno doppio passaporto ce li soffiano, altri che potrebbero giocare li lasciamo andare all’estero: possibile che Gnonto, titolare in Premier League, non potesse giocare nella Sampdoria o nella Fiorentina? No: quella della Champions non è la rinascita del calcio italiano, perché di italiani titolari ce ne sono pochissimi, ma dei club italiani». Uno che potrebbe giocare eccome è Chiesa, ma contro l’Inter lo ha bloccato un nuovo infortunio: «Non è nemmeno partito da Torino», ha commentato, sconsolato, Mancini. Lo juventino dovrà sostenere ulteriori controlli per far luce sulla tendinite che l'ha costretto a giocare meno di 20 minuti contro l'Inter.

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