Passata la sorpresa, superata la perplessità, resta la tristezza, perché dopo aver saltato due Mondiali di seguito, la Nazionale non meritava l’ulteriore umiliazione di essere abbandonata da Roberto Mancini una settimana dopo l’accordo che, non solo lo confermava fino al 2026, ma lo metteva a capo di un ambizioso progetto di controllo su tutte le squadre azzurre.
E immalinconisce ancora di più l’ipotesi, non ancora confermata ma - ahinoi - molto concreta, che il ct lasci la panchina dell’Italia per andare a sedersi su quella dell’Arabia Saudita.
Detto che la libertà di scelta è sacra e inviolabile, non andrebbe trascurato il rispetto per qualcosa che rappresenta il Paese e che significa qualcosa per milioni di persone. Ammesso che significhi ancora qualcosa. La Nazionale è ancora importante per calciatori, tecnici e appassionati? È una domanda scomoda, ma è l’elefante nella stanza. Aver saltato due edizioni dei Mondiali e non aver superato il primo turno dal 2006 non ha aiutato a creare una narrazione epica, anzi non è riuscita a sviluppare nemmeno il minimo sindacale dell’entusiasmo. L’Europeo del 2021 è stato una parentesi di euforia intensa, ma brevissima, perché accorciata brutalmente dall’avvilente eliminazione da Qatar 2022 contro la Macedonia.
La Federcalcio sta facendo un’inquietante colleziona di grane: perché anche l’Italia femminile, abbandonata al suo destino al Mondiale, è senza ct in questo momento e le iscrizioni ai campionati hanno vissuto (e vivono) la solita e spiacevole tappa nei tribunali. Il colpo di testa di Mancini non è colpa della Figc, ma ci si domanda se, in fondo, non era più serio chiudere tutto dopo la notte di Palermo. Sarebbe bastato un po’ di coraggio, un po’ di serietà e, forse, un po’ di dignità. Si ricomincerà, forse, da Luciano Spalletti, uno che ha riportato lo scudetto a Napoli trentatré anni dopo potrebbe essere l’uomo giusto per riportare l’Italia ai Mondiali dopo dodici anni. Anche se prima bisogna qualificarsi per gli Europei e - il destino si diverte sempre in questi casi - a settembre tocca battere proprio la Macedonia.
