Jorginho: "Tornerei in Italia. Calciare di nuovo un rigore? Non mi tiro indietro"

Il giocatore dell'Arsenal è tornato a vestire azzurro, le sue parole in vista del match contro la Macedonia del Nord

FIRENZE - Jorginho torna a vestire la maglia dell Nazionale dopo la finale della Nations League (giugno) e sarà subito protagonista per il ct Luciano Spalletti. Con Manuel Locatelli infortunato e Brian Cristante non al meglio molto probabilmente sarà il giocatore dell'Arsenal ha prendere le redini del centrocampo azzurro in viata dei due decisivi match contro Macedonia del Nord (venerdì) ed Ucraina (lunedì) per le qualificazioni agli Europei 2024.

Jorginho, differenza tra Spalletti e Mancini

Il giocatore de Gunners ha parlato nella conferenza stampa in vista del match contro la Macedonia del Nord, la sua prima sotto coach Spalletti: "Non mi piace molto di fare le comparazioni, però sicuramente sono due allenatori con grandee esperienza. Sono entrambi molto sinceri, le cose che vanno dette. Sono sempre stati molto schietti con me, credo che quello sia un punto di vista importante. Personalmente, mi chiedono ciò che vedono nelle mie caratteristiche e possono dare alla squadra. Gioco? Tanto diverso non credo, tutti e due gli allenatori volevano proporre un bel calcio, di possesso palla e belle giocate con una squadra alta. Sono molto simili. Sugli obiettivi, dico che se non ne hai devi smettere... Ho degli obiettivi e sono quelli che mi muovono ogni giorno. Però non te li dico... ". 

Dopo la Nations League: addio all'azzurro?

"No, sinceramente no. Sento che ho ancora tanto da fare in Nazionale, cercherò sempre di fare di tutto per aiutare la Nazionale e il mister. Ciò che ho sentito durante l'Europeo lo voglio risentire, per me è importante dare gioia al popolo".

La sfida alla Macedonia del Nord

"Una Nord Macedonia chiusa, compatta. Ma senza concedere. Credo sia un fattore importante essere concentrati e non concedere nulla. Con due tiri in due partite abbiamo concesso due gol. Non dobbiamo concedere".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Presenza di leader in Nazionale

"Sì, credo proprio di sì. Ogni volta che c'è un cambiamento, che arrivano altri giocatori nuovi, devono crescere. Ci sono giocatori di grande personalità che possono lasciare il loro marchio della Nazionale facendo tante belle cose. Di Lorenzo, Cristante, Locatelli, sono giocatori che stanno venendo fuori con grande personalità".

Ritorno in Italia?

"Non ho il contratto in scadenza. Tornare in Italia? Vorrei tornare ma non so quale possa essere il momento giusto perché sono felicissimo all'Arsenal - aggiunge - Un erede mio erede? Arriverà qualcuno sicuramente e sono certo che potrà fare bene tanto quanto me, finora vi dovete accontentare. In quel ruolo bisogna mettere il bene della squadra prima del tuo, bisogna far giocare bene chi ti sta intorno cercando di fare le cose semplici".

Rilancio all'Arsenal

"Ci vuole sempre tempo quando cambi squadra, ma i primi sei mesi all'Arsenal non sono stati negativi, anzi. Ovviamente ci vuole del tempo per capire meglio i meccanismi, Arteta ti dà un miliardo di informazioni ma sono felicissimo lì - aggiunge - Essere il vice-capitano è una figura su cui la squadra deve appoggiarsi. Come si comporta, come dà il supporto alla squadra. Usa le parole giuste. Credo che quelli siano i comportamenti giusti che servono a un capitano che ha il rispetto dei compagni".

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FIRENZE - Jorginho torna a vestire la maglia dell Nazionale dopo la finale della Nations League (giugno) e sarà subito protagonista per il ct Luciano Spalletti. Con Manuel Locatelli infortunato e Brian Cristante non al meglio molto probabilmente sarà il giocatore dell'Arsenal ha prendere le redini del centrocampo azzurro in viata dei due decisivi match contro Macedonia del Nord (venerdì) ed Ucraina (lunedì) per le qualificazioni agli Europei 2024.

Jorginho, differenza tra Spalletti e Mancini

Il giocatore de Gunners ha parlato nella conferenza stampa in vista del match contro la Macedonia del Nord, la sua prima sotto coach Spalletti: "Non mi piace molto di fare le comparazioni, però sicuramente sono due allenatori con grandee esperienza. Sono entrambi molto sinceri, le cose che vanno dette. Sono sempre stati molto schietti con me, credo che quello sia un punto di vista importante. Personalmente, mi chiedono ciò che vedono nelle mie caratteristiche e possono dare alla squadra. Gioco? Tanto diverso non credo, tutti e due gli allenatori volevano proporre un bel calcio, di possesso palla e belle giocate con una squadra alta. Sono molto simili. Sugli obiettivi, dico che se non ne hai devi smettere... Ho degli obiettivi e sono quelli che mi muovono ogni giorno. Però non te li dico... ". 

Dopo la Nations League: addio all'azzurro?

"No, sinceramente no. Sento che ho ancora tanto da fare in Nazionale, cercherò sempre di fare di tutto per aiutare la Nazionale e il mister. Ciò che ho sentito durante l'Europeo lo voglio risentire, per me è importante dare gioia al popolo".

La sfida alla Macedonia del Nord

"Una Nord Macedonia chiusa, compatta. Ma senza concedere. Credo sia un fattore importante essere concentrati e non concedere nulla. Con due tiri in due partite abbiamo concesso due gol. Non dobbiamo concedere".

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