Spalletti, l'Italia e le convocazioni: "Manca il 20%. Con questo Scamacca..."

Il ct ha parlato direttamente da Roma a margine della presentazione di Vivo Azzurro Tv: applausi per Atalanta e Fiorentina

"I convocati per gli Europei? Non sono bravo in matematica, ma direi che forse qualcosa di meno del 20% per ritenere le scelte fatte. La struttura grosso modo è quella che abbiamo convocato ultimamente, poi c'è qualcosa che dobbiamo lasciare a quella che è la bravura, la condizione del momento e l'aver sistemato delle cose. Se Scamacca è questo per esempio diventa difficile rinunciari". Così Luciano Spalletti a margine della presentazione a Roma di Vivo Azzurro Tv. Tornando sull'attaccante dell'Atalanta, Spalletti ha poi aggiunto: "Ricordiamoci che sono quello che lo ha fatto giocare nelle partite fondamentali, prima di qualificarci. Poi Retegui ha fatto vedere di essere un buon calciatore, Raspadori lo conosco benissimo, Lucca sta crescendo per le qualità che ha. Abbiamo ancora qualche potenzialità che ci può mettere a posto alcune cose e serve essere attenti".

Spalletti, i dubbi e i dettagli per sciogliere le ultime riserve

Spalletti ha poi aggiunto: "I dubbi sono quelli che abbiamo detto. C'è una piccola percentuale. Bisogna avere dubbi fino in fondo. In alcuni casi ci sono messaggi chiari, puliti, per quello che certi ragazzi possono mettere a disposizione. Alcuni devono ancora mettere a posto la pressione, che poi subiscono, o alcune problematiche che ci possono essere singolarmente. Per dare il meglio di noi stessi si deve stare bene nell'ambiente interno e nell'ambiente esterno".

Spalletti su Atalanta e Fiorentina in finale di Europa e Conference League

Infine, un passaggio su Atalanta e Fiorentina in finale di Europa e Conference Legue: "Le italiane nelle finali europee ci danno segnali importanti. Abbiamo seguito il campionato, siamo andati a vederli lavorare sul posto. Ho imparato tantissimo dai miei colleghi. Queste squadre che sono nelle finali europee ci portano ancora qualcosa in più e significa che c'è qualcosa, c'è la creazione di uno stile di calcio italiano. Lo zoccolo duro c'è, quello del giocare a campo aperto sulle ripartenze, ma c'è anche qualcosa di diverso come hanno fatto vedere Atalanta e Fiorentina".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...