Italia-Israele, il Comune di Udine nega patrocinio: "È uno stato in guerra"

L'amministrazione comunale ha spiegato le motivazioni della decisione presa in merito all'appuntamento degli azzurri in Nations League nella città friulana

Il Comune di Udine ha deciso di non accogliere la richiesta di patrocinio arrivata dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, per la partita di calcio Italia-Israele in programma allo stadio Friuli il 14 ottobre nell'ambito della Nations League. L'amministrazione comunale friulana ha spiegato nel dettaglio le motivazioni della decisione presa dalla Giunta, regolamento per la concessione del patrocinio alla mano: "Ritenendo che la scelta di patrocinare la partita sarebbe stata divisiva, essendo Israele uno stato in guerra"

Italia-Israele, Udine come Bruxelles

Il girone dell'Italia in Lega A rischia dunque di finire nel caos. Nel gruppo A2 gli azzurri si ritrovano con Francia, Belgio e Israele e sono proprio i match contro quest'ultima nazionale che stanno destando più di qualche preoccupazione. Come ad Udine, anche la municipalità di Bruxelles, dopo la notizia della scelta dello stadio Re Baldovino come sede del match contro la selezione israeliana, aveva espresso così il proprio parere: “Dopo un’analisi coscienziosa e approfondita, è chiaro che l’annuncio dello svolgimento di una partita del genere nella nostra capitale, in questo periodo particolarmente travagliato, provocherà senza dubbio manifestazioni e contromanifestazioni significative, compromettendo così la sicurezza degli spettatori, dei giocatori, degli abitanti di Bruxelles ma anche delle nostre forze di polizia”.

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