"Ci sono dei giovani veramente forti che stanno crescendo e che stanno facendo vedere che può essere un futuro importante quello dell'Italia. Maldini e Pisilli sono due nomi che sono nella lista dei pre-convocati, perché quelli li abbiamo già dati". Esordisce così il commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, Luciano Spalletti, a margine della sua visita all'ospedale Santobono di Napoli al quale il ct ha donato la celebre Fiat Panda che, in occasione della conquista del terzo scudetto dei campani, fu impreziosita da un suggestivo dipinto sulla carrozzeria ed autografata da tutti i calciatori. Incalzato dai giornalisti presenti, ha toccato diversi argomenti, dai partenopei di nuovo primi in classifica al futuro dell'Italia.
Le dichiarazioni di Luciano Spalletti
Su tutti ci sono due calciatori che scalpitano per tornare in nazionale, Chiesa e Politano: "Noi abbiamo deciso di ringiovanire molto la squadra, ma questi due calciatori hanno un'età ancora accessibile e sono dentro i nostri pensieri".
"È chiaro che bisogna fare attenzione perché poi avendo cambiato modo di giocare - aggiunge Spalletti - ci siamo affidati più alle due punte, a calciatori che sanno fare un po' tutto in campo, a questa disponibilità di prendersi anche la responsabilità di altri ruoli. In questo i centrocampisti sono quelli che riescono meglio a sviluppare questa funzione, questo comportamento, per cui noi continueremo così, perché abbiamo visto delle cose nuove e molto interessanti".
Negli ultimi mesi sono stati registrati diversi episodi di violenza tra tifoserie. Il ct commenta così: "È ovvio che noi dobbiamo essere i primi a dare degli insegnamenti corretti, a comportarci in maniera corretta in campo. Poi, dico una cosa banalissima, ma che è fondamentale proprio per il numero di persone che assistono alle partite, bisogna rifare degli stadi adeguati, perché gli stadi attuali creano sicuramente quella difficoltà o quel disordine dove quelli che vogliono far casino si trovano più nelle condizioni di poter avere comportamenti scorretti".
"Ho più volte detto che il calcio è il cuore del mondo e batte allo stesso modo ovunque - ha aggiunto l'allenatore - e chi lo ama non gioca mai in trasferta. La gente deve andare dietro alle squadre, deve vivere in altre città e bisogna accoglierli, come si vede in Inghilterra dove accettano di avere vicino un tifoso dell'altra squadra e accettano che il tifoso dell'altra squadra gioisca giustamente quando i propri beniamini fanno gol. Ho assistito molte volte al derby Milan-Inter e lì ho visto moltissime cose corrette, come ci sono in altri stadi e da queste situazioni qui bisogna ripartire, bisogna imparare".