Spalletti e il Sinner dell'Italia senza Chiesa: "È lui". Poi elogia Kean

Il commissario tecnico degli azzurri ha presentato la sfida con la Francia in conferenza stampa: il paragone con il tennis, la curiosità Brasile e tanto altro

Dopo la bella prestazione contro il Belgio, l'Italia è pronta ad ospitare la Francia a San Siro in una grande classica del calcio mondiale. Gli azzurri hanno centrato la qualificazione ai quarti di Nations League e ora vogliono chiudere il girone al primo posto. E per farlo potrebbe bastare anche una sconfitta con un gol di scarto. Ipotesi che ovviamente Spalletti neanche considera. Il commissario tecnico ha presentato la sfida in conferenza stampa.

Italia-Francia, conferenza Spalletti

Spalletti ha parlato subito del ricordo di Riva che ci sarà prima della partita: "Può essere un simbolo a cui possiamo attaccarci tutti. Lui con le poche parole accompagnava poi i fatti sul campo. Rombo di Tuono è il soprannome perfetto perché faceva rumore il suo silenzio, quando c'era da giocare tirava quelle cannonate che facevano parlare di lui. Dobbiamo essere una squadra che fa vedere qualità senza chiacchierare troppo". Su Barella: "Per giocare bene la partita devi avere giocatori che la sanno interpretare e i centrocampisti hanno qualcosa in più su questo. Bisogna saper intuire gli spazi che si creano grazie a questi nuovi modi di stare in campo. La loro dote migliore è il fare bene ripetutamente le cose normali, più che le grandi giocate". Sull'accoglienza di San Siro: "Sapere che lo stadio sarà pieno, sapere che abbiamo avuto 7 milioni di spettatori anche se eravamo in concomitanza con il match di un campione come Sinner, sono numeri che ci impongono impegno e serietà maniacale. Domani sarà così perché alla Francia verrà facile voler vincere la sfida, noi potremmo fare qualche riflessione in più ma non dobbiamo farlo. Sono sicuro che andremo a fare la partita che meritano le persone che verranno a vederci".

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"Svizzera? Un fallimento". Poi il paragone col Brasile

"Ventesima partita con la Nazionale? Non so quale sia il mio bilancio, si è sicuramente sbagliato una partita, quella contro la Svizzera. Ed è quello che mi porto dietro e a cui faccio riferimento. Mi reputo molto responsabile di quella sconfitta. Non me la fa dimenticare niente e nessuno, neanche una qualificazione al Mondiale. Per certi versi fa bene anche portarsela un po' dietro, bisogna ricordarsi che se non fai le cose per bene la sassata è sempre dietro l'angolo. Dopo abbiamo cercato di fare cose differenti e per il momento qualcosa l'abbiamo fatto in modo corretto. C'è stato un fallimento solo in quella partita, anche se non vanno dimenticate le squadre fortissime che abbiamo affrontato, nazionali fortissime" - ha detto il ct. Poi ha proseguito: "Italia come il Brasile? Ci piacerebbe avere le loro capacità in fase di possesso, in qualche cosa stiamo facendo vedere di essere sulla strada buona. Andremo a vedere altri DVD del Brasile per imparare altre cose". Spalletti poi ha spiegato con chiarezza quali sono le differenze rispetto al passato: "Avere il piacere di gioire, veder vincere il proprio compagno. In questo momento questa è la cosa più importante. L'attaccamento alla maglia, lo spirito e l'impegno. È una cosa che dobbiamo riconoscere, sono qualità enormi, poi il risultato spesso ne è una conseguenza".

Le tante partite, Kean e il Sinner dell'Italia

Spalletti ha poi discusso anche sulle tante gare ravvicinate e la condizione della squadra: "Penso sempre allo stesso modo, a volte anche nel nostro campionato ci sono tante partite, però l'affaticamento è spesso mentale, questi ragazzi sono delle macchine, ormai hanno dei muscoli... Quando una squadra ha molti infortunati è sempre per delle difficoltà, la pressione e la ruggine dei mancati risultati. La conclusione è che sono convinto che vedremo una palla che viaggia e che va forte". Su Kean: "È possibile che possa essere della partita, è uno bravo a tenere palla, a fare la boa che poi aspetta il calciatore a sostegno". Poi un parallelismo con il tennis: "Chi può essere il nostro Sinner in assenza di Chiesa? È bene non fare mai paragoni, un calciatore che va oltre questa normalità di palleggio... Maldini mi dà l'impressione di avere il colpo facile, l'eleganza, la sostanza di poter creare qualcosa di super facile ed esclusivo".

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Itala-Francia, conferenza Donnarumma

"La cosa difficile ora è continuare a fare queste prestazioni. Il nostro obiettivo ora è continuare a migliorare, lavorare e far divertire la gente. Abbiamo un gruppo sano, sto rivedendo lo spirito del vecchio Europeo. Sono tutti giovani che hanno voglia di dimostrare, di indossare questa maglia. Su questo non si può dire niente ai ragazzi, l'importante è sudare la maglia e dare sempre il 200%. Domani il nostro obiettivo sarà fare una grande partita e portarla a casa" - ha spiegato Donnarumma. Poi sulla Francia: "Hanno delle assenze, ma sappiamo la qualità dei sostituti e di tutta la rosa. Non hanno fatto risultato nell'ultima partita e quindi saranno più arrabbiati. C'è stato poco tempo per prepararla, ma oggi lavoreremo su alcune situazioni. Ci sarà da soffrire perché sono una squadra tecnica, di grande corsa, conosco un po' i loro attaccanti, dovremo essere aggressivi e domani sarà un ulteriore step. Se mi ha sorpreso l'assenza di Mbappé? Non so cosa sia successo, sicuramente è un'assenza importante. Conosco Kylian, è uno dei più forti al mondo e se c'era ci poteva dare un grande fastidio, però come ho detto prima ci saranno altri giocatori. Conosco bene tutti loro, hanno grandissima qualità, attaccanti forti come Barcola, Kolo Muani, Zaire-Emery che giocano con me. Barcola è un talento incredibile, quindi hanno sostituti molto forti". Sulla fiducia di Spalletti: "Mi ha dato una grossa mano, ora posso dargli una mano io dando sempre il massimo in allenamento. Il lavoro è importante per restare ad alto livello per tanti anni".

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"All'Europeo non eravamo uniti"

Sulla differenza rispetto all'Europeo: "Durante la manifestazione quando finivo la partita, ero lì a pensare che eravamo una squadra che faceva fatica a palleggiare. Quando gli avversari attaccavano sembrava sempre che potessero farci male, ora invece, già a partire dalla gara in Francia, si è vista la compattezza. Prima non so dirvi il perché ma eravamo un po' divisi, questo è anche colpa nostra e i risultati sicuramente non aiutano. Questo è un altro step da fare: quando i risultati non arrivano, dobbiamo essere compatti, ma vedo un gruppo che può fare bene in futuro. Fanno fatica a farci gol, abbiamo la cattiveria giusta e quello è cambiato tanto". Donnarumma ha parlato anche del suo percorso al Psg: "Per quanto riguarda la mia esperienza, andare a giocare all'estero ti cambia un po' la mentalità. Ci sono cose differenti in tutto, sia in campo che fuori. Giocando in Italia prepari più tattica, mentre all'estero giochi più a viso aperto. Poi esci dalla tua comfort zone e sicuramente ti fa crescere molto prima". Su San Siro: "Mi aspetto una bella reazione, sicuramente quando si indossa la maglia della Nazionale siamo tutti italiani e uniti. Mi aspetto una grande atmosfera per tutta la squadra, sono convinto sarà una serata speciale".

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Dopo la bella prestazione contro il Belgio, l'Italia è pronta ad ospitare la Francia a San Siro in una grande classica del calcio mondiale. Gli azzurri hanno centrato la qualificazione ai quarti di Nations League e ora vogliono chiudere il girone al primo posto. E per farlo potrebbe bastare anche una sconfitta con un gol di scarto. Ipotesi che ovviamente Spalletti neanche considera. Il commissario tecnico ha presentato la sfida in conferenza stampa.

Italia-Francia, conferenza Spalletti

Spalletti ha parlato subito del ricordo di Riva che ci sarà prima della partita: "Può essere un simbolo a cui possiamo attaccarci tutti. Lui con le poche parole accompagnava poi i fatti sul campo. Rombo di Tuono è il soprannome perfetto perché faceva rumore il suo silenzio, quando c'era da giocare tirava quelle cannonate che facevano parlare di lui. Dobbiamo essere una squadra che fa vedere qualità senza chiacchierare troppo". Su Barella: "Per giocare bene la partita devi avere giocatori che la sanno interpretare e i centrocampisti hanno qualcosa in più su questo. Bisogna saper intuire gli spazi che si creano grazie a questi nuovi modi di stare in campo. La loro dote migliore è il fare bene ripetutamente le cose normali, più che le grandi giocate". Sull'accoglienza di San Siro: "Sapere che lo stadio sarà pieno, sapere che abbiamo avuto 7 milioni di spettatori anche se eravamo in concomitanza con il match di un campione come Sinner, sono numeri che ci impongono impegno e serietà maniacale. Domani sarà così perché alla Francia verrà facile voler vincere la sfida, noi potremmo fare qualche riflessione in più ma non dobbiamo farlo. Sono sicuro che andremo a fare la partita che meritano le persone che verranno a vederci".

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