Pagina 3 | Raspadori snobbato dalla Serie A e le idee di Gattuso per la nuova Italia alla ricerca di equilibrio

Oltre ai punti, sei in due partite, restano i gol: dieci. Mai l’Italia nella sua storia era riuscita a segnare cinque reti in due incontri consecutivi. Problema è che con Israele ne ha pure incassati quattro, il che dovrà essere oggetto di attenta analisi per Rino Gattuso. Visto però da dove eravamo partiti - ovvero dal deprimente epilogo dell’era Spalletti - meglio godersi il bello, ovvero la nascita del “SuperTrio” composto da Moise Kean, Mateo Retegui e Giacomo Raspadori. A Gattuso la novità è “esplosa” in mano. Il ct si era presentato a Coverciano con in testa l’idea di impostare la sua Nazionale con il 4-3-3 oppure con il 4-2-3-1 ma poi, dopo aver visto all’opera quei tre, ha ripensato l’Italia partendo proprio dall’attacco: «Kean e Retegui sono stati una sorpresa perché si sono presentati con una verve e una cattiveria incredibili - ha sottolineato Gattuso - E voglio dare dei meriti anche a Raspadori, uno che quando entra fa sempre cose importanti».

Attaccanti all'estero

L’Italia ripartirà da loro. E qui - ben prima di quelli tattici - stanno i problemi. Perché solo il niet di Kean all’Al Hilal di Simone Inzaghi ha scongiurato il rischio che tutti gli attaccanti di punta della Nazionale giocassero all’estero. Al contrario, Retegui e Raspadori hanno salutato. Uno perché attratto dai milioni (20 a stagione) messi sul piatto dall’Al-Qadsiah, l’altro perché - dopo aver manifestato l’intenzione di non voler più giocare esterno - ha trovato soltanto l’Atletico Madrid disposto ad accoglierlo perché nel nostro campionato nessuna tra le grandi gioca con due attaccanti centrali, prima e seconda punta. L’unica sarebbe stata l’Inter di Inzaghi che l’avrebbe preso per metterlo in batteria con Lautaro e Thuram, poi tutti sanno invece come è finita. Vero che costava poco, Jack (l’Atletico l’ha preso per 25 milioni, bonus inclusi) però la sua collocazione tattica - impensabile fino a qualche tempo fa - è difficile da trovare nel nostro calcio dove si preferiscono giocatori più muscolari o esterni puri. 

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Lo studio di Gattuso sulla formazione

Teoria confermata pure da Gattuso: «In pochi nel calcio moderno giocano con due attaccanti e non è semplice, però i nostri dobbiamo ringraziarli perché stanno facendo cose importanti. Con Israele Kean e Retegui hanno giocato una partita di grandissimo livello, migliore rispetto a quella con l’Estonia: hanno fatto reparto, attaccato in profondità, sono andati a ripiegare per dare una mano, sono stati bravi a scattare sulla prima pressione quando i difensori avversari avevano la palla. Ora sta a me trovare l’assetto tattico che permetta di farli giocare sì insieme, ma con tutta la squadra». La parola d’ordine è «compattezza». Intanto, come sottolineato, finalmente l’Italia ha trovato un’eccellenza su cui costruire qualcosa di importante. Perché oltre ai gol, sette, il SuperTrio ha dimostrato di possedere una forza d’urto che può essere determinante anche contro avversari più importanti, non fosse altro perché sarà difficile riversarsi nella nostra metà campo sapendo che abbiamo quelle due formidabili armi da giocarci.

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Dall'eredità di Spalletti alle conferme di Gattuso

La sfida, come sottolineato pure da Gattuso, sarà dare equilibrio alla Nazionale. Considerato che il 3-5-2 è un sistema di gioco che non appartiene al dna del ct (l’ha sottolineato sin dal vernissage romano quando raccolse l’eredità di Spalletti), la nuova Italia potrebbe nascere sotto forma di un 4-4-2 ibrido, con a destra i due del Napoli (Di Lorenzo e Politano) a sinistra Calafiori - che gioca terzino nella difesa a quattro pure all’Arsenal - e Dimarco in un ruolo comunque non suo (alternativa - decisamente più offensiva - potrebbe essere Zaccagni, l’altra sera out per una botta rimediata contro l’Estonia, mentre per le gare più “blindate” potrebbe entrare in gioco Cambiaso). Ci sarà modo di lavorarci a Coverciano già nel prossimo giro azzurro, quando incontreremo - ma a campi invertiti - Israele ed Estonia. L’ideale, ça va sans dire, sarebbe che Gattuso virasse su un 3-5-2 di matrice inzaghiana con Kean-Retegui più Raspadori alla stregua di Lautaro e Thuram e corsie esterne coperte dagli specialisti di Inter (Bastoni-Dimarco) e Napoli (Di Lorenzo-Politano). Gattuso - per ora - cerca risposte altrove, ma non avrebbe neanche immaginato di ritrovarsi tre attaccanti tanto forti e in grado - per caratteristiche - di essere intercambiabili, motivo per cui dal cantiere azzurro potrebbero emergere novità tattiche a oggi inaspettate. 

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Dall'eredità di Spalletti alle conferme di Gattuso

La sfida, come sottolineato pure da Gattuso, sarà dare equilibrio alla Nazionale. Considerato che il 3-5-2 è un sistema di gioco che non appartiene al dna del ct (l’ha sottolineato sin dal vernissage romano quando raccolse l’eredità di Spalletti), la nuova Italia potrebbe nascere sotto forma di un 4-4-2 ibrido, con a destra i due del Napoli (Di Lorenzo e Politano) a sinistra Calafiori - che gioca terzino nella difesa a quattro pure all’Arsenal - e Dimarco in un ruolo comunque non suo (alternativa - decisamente più offensiva - potrebbe essere Zaccagni, l’altra sera out per una botta rimediata contro l’Estonia, mentre per le gare più “blindate” potrebbe entrare in gioco Cambiaso). Ci sarà modo di lavorarci a Coverciano già nel prossimo giro azzurro, quando incontreremo - ma a campi invertiti - Israele ed Estonia. L’ideale, ça va sans dire, sarebbe che Gattuso virasse su un 3-5-2 di matrice inzaghiana con Kean-Retegui più Raspadori alla stregua di Lautaro e Thuram e corsie esterne coperte dagli specialisti di Inter (Bastoni-Dimarco) e Napoli (Di Lorenzo-Politano). Gattuso - per ora - cerca risposte altrove, ma non avrebbe neanche immaginato di ritrovarsi tre attaccanti tanto forti e in grado - per caratteristiche - di essere intercambiabili, motivo per cui dal cantiere azzurro potrebbero emergere novità tattiche a oggi inaspettate. 

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