Italia, Kean spiazza tutti: il motivo per cui ha lasciato il ritiro U21

Il ct Nicolato contava sul bomber, ma dovrà farne a meno per la sua “indisponibilità”
Italia, Kean spiazza tutti: il motivo per cui ha lasciato il ritiro U21© Getty Images

Il ct dell’Under 21 Paolo Nicolato aveva speso parole importanti per Moise Kean - «Mi basta che faccia quello che sa fare, ha le caratteristiche per essere determinante» - ma aveva anche messo dei paletti: «Sarà utile se avrà l’atteggiamento giusto e nei 23 per l’Europeo, dei 29 che ho chiamato per lo stage, resteranno solo i giocatori che avranno chiara la voglia di rimanere. Non ho motivi per pensare che Moise non possa essere fra questi». Motivi trovati invece nel primo pomeriggio, dopo un franco confronto fra lo staff tecnico e l’attaccante, nel quale è emerso che lo spirito non sarebbe stato quello richiesto: meglio allora salutarsi e così il bianconero ha lasciato il ritiro di Tirrenia «causa indisponibilità».

Competitivi anche senza Kean

Un rapporto non facile con l’azzurro, quello di Kean, oggetto in passato di provvedimenti disciplinari con l’Under 19 proprio di Nicolato e con l’Under 21 di Di Biagio. Per un Kean perso (e ieri sera ha lasciato il ritiro anche Pierozzi della Reggina) in vista dell’Europeo che comincerà il 21 giugno (per l’Italia il 22 contro la Francia) Nicolato ha però ritrovato altri “big” come Tonali e Scalvini: «Sono molto soddisfatto dell’atteggiamento di questi ragazzi, che hanno voluto esserci. Tonali l’ho fatto esordire in Under 18 e ha sempre mostrato grande disponibilità e riconoscenza e ho grande stima di lui. Scalvini mi auguro per tutti che dia un grande contributo». In attacco, senza Kean, avrà più spazio il granata Pellegri: «Pietro è un centravanti forte, che abbina qualità fisiche e tecniche. H a avuto un percorso difficile per un sacco di contrattempi, ma è cresciuto tantissimo e si impegna moltissimo. P urtroppo è stato penalizzato dagli infortuni, ma le qualità rimangono». Big che tornano, ma del cui reinserimento Nicolato non è troppo preoccupato: «Conosciamo le difficoltà che abbiamo di fronte perché nell’ultimo anno non abbiamo mai avuto a disposizione questi giocatori e dunque molti di loro non giocano insieme da molto tempo. La nostra scommessa è riuscire a fare squadra in brevissimo tempo e con pochissimi allenamenti: però tornano dei calciatori che hanno già lavorato con me per molto tempo e secondo me basterà una rinfrescatina. È il primo obiettivo, perché se riusciremo a fare questo diventeremo sicuramente una buona squadra».

Tra Europeo e Olimpiadi

Una squadra in grado di puntare in alto: «Le ambizioni sono sempre serie. Poi bisogna tramutarle in fatti, che è più difficile. Io mi porto l’entusiasmo e la voglia di sempre. È la mia quarta competizione internazionale e dopo una medaglia d’argento all’Europeo Under 19, un quarto di finale nell’Europeo Under 21, una semifinale mondiale Under 20, mi piacerebbe andare oltre. A proposito, sono molto felice per la semifinale al Mondiale raggiunta dall’Under 20 di Carmine Nunziata e faccio loro un grande in bocca al lupo per andare oltre. Tornando a noi, se diventeremo squadra poi sarà facile inserire gli aspetti tecnici e tattici, sui quali abbiamo lavorato molto. La responsabilità della qualificazione alle prossime Olimpiadi? Mi pesa zero, il peso è più grosso è sempre quello delle mie aspettative. Darò il 100 per 100 come sempre e so che lo daranno anche i miei giocatori». Giocatori da scegliere sempre in un bacino ridotto: «Siamo sicuramente sotto media rispetto a tutti i campionati: in Serie A giocano sette, otto, forse dieci Under 21. e vogliamo un futuro prospero per la Nazionale dobbiamo aumentare questi numeri. Le seconde squadre? Non voglio entrare in discorsi politici. Dal punto di vista tecnico ho sempre detto che noi abbiamo un problema nella fascia d’età che va dai 18 ai 23 anni, dove i nostri giocatori giocano un quarto rispetto a quelli del resto d’Europa. N on so se le seconde squadre sono una soluzione, ma una soluzione va trovata».

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